CASSIERE: QUI SOLO UN PARCO

Nino SugameleE’ deciso. Tra le sedute estive del Consiglio comunale di Trapani del 23 o 27 agosto la politica del palazzo discuterà della vicenda relativa alla realizzazione del centro commerciale in contrada Cassiere. Insomma siamo davanti ad un passaggio cruciale della procedura che segue di qualche giorno la nota diffusa dalla g.s.v. cassiere s.r.l. con la quale è stato lamentato una sorta di immobilismo da parte degli uffici comunali che avrebbero da cinque anni sballottato il progetto da una stanza all’altra. Insomma l’area, nella cogenza del nuovo prg, è agricola e destinata ad attività per il tempo libero e sportivo. Al consiglio comunale verrà chiesto di mutare o meno detta destinazione .

. . . in relazione all’articolo 11 lett. b dello Statuto che assegna specificatamente detta competenza all’assemblea consiliare. Insomma ogni consigliere, presente in aula, dovrà pronunciarsi sul mantenimento o meno della destinazione urbanista di contrada cassiere decidendo così sull’eventuale realizzazione del centro commerciale.

I consiglieri ed i partiti a tutt’oggi non hanno fatto conoscere alla comunità che rappresentano la loro posizione su una vicenda che interessa tutta la città. Insomma una decisione di questa importanza ha bisogno, per rimanere chiara e trasparente, di una manifestazione di posizione preventiva, palese e pubblica, proprio per evitare che anche il più lieve sospetto di accordi sottobanco possano aleggiare sull’affare dell’anno, come hanno insegnato, le cronache degli ultimi mesi, dove a Marsala la realizzazione del centro commerciale ha portato la magistratura all’emissione di misure cautelari restrittive della libertà personale di noti esponenti politici locali.

Per questo quale associazione che vive per la difesa della città e dei cittadini poniamo una serie di riflessioni nella speranza che la politica una volta tanto ascolti piuttosto che decidere nell’ambiguità del silenzio.

Trapani non ha grandi spazi per la sua espansione urbanistica se non la zona est. Ma d’altro canto questa è una città condannata a non avere un parco urbano e a non avere spazi idonei per il tempo libero e le attività sportive. La litoranea nord in questi ultimi tempi trasformatasi, per necessità, in pericolosa corsia di jogging non offre idonea garanzia per i pericoli inerenti la circolazione stradale ed ancor meno per la salubrità (correre in mezzo al traffico ed agli odori spesso poco respirabili degli sbocchi delle fognature ivi esistenti non è il massimo desiderabile).

Contrada Cassiere potrebbe essere l’occasione di questa città. Uno spazio enorme con piste ciclabili, percorsi verdi, verde, piante, spazi per le famiglie, per i bambini. Insomma il parco cittadino per eccellenza per tutti noi. Dalle notizie in nostro possesso sembrerebbe che il sindaco Fazio vorrebbe spostare la realizzazione del centro commerciale verso Fontana Salsa. Se a questa idea non ne sovraintendessero altre potrebbe essere una buona idea, condivisibile in simbiosi alla realizzazione del parco cittadino in contrada Cassiere.

Insieme si può è dell’idea che il centro commerciale è una occasione di sviluppo per l’economia della nostra città particolarmente povera di sbocchi occupazionali. il centro commerciale è sicuramente una grande opportunità di lavoro per molti, è sicuramente concorrenza, è forma calmieratrice per il mercato, è riduzione di prezzi. insomma se la ricchezza circola è sviluppo economico assicurato così ci insegnano gli economisti.

Ma d’altro canto, la politica ha il dovere di preservare le piccole nicchie di vitale economia che per anni hanno significato la forza economica di questo paese e anche di questa città. Insomma se il centro commerciale dovesse significare la sparizione del tessuto economico del centro storico la politica deve dire no al centro commerciale da realizzare nella contrada Cassiere. Se invece la politica riuscisse a salvare entrambe le realtà economiche con i rispettivi indotti avrebbe svolto appieno il proprio compito di gestione della vita della polis.

Salvare il centro storico e le sue micro realtà economiche si può, allontanando dal centro abitato l’ubicazione del centro commerciale che peraltro per rispondere ai criteri della domanda e dell’offerta in maniera ottimale dovrà suscitare l’interesse delle popolazioni dell’entroterra della provincia ( Alcamo, Marsala, Mazara etc.).

Altra riflessione che poniamo al mondo della politica è la compatibilità di due complessi commerciali per la città di Trapani: quello che dovrebbe sorgere in contrada Cassiere la cui struttura parrebbe investire nel territorio trapanese milioni di euro con l’altro centro commerciale che dovrebbe sorgere in via Libica, approvato nella zona Asi, negli spazi dismessi dall’aeronautica militare, con interessi dell’imprenditore Andrea Bulgarella.

Ma quale logica urbanistica ed economica potrebbe giustificare la presenza di due realtà così limitrofe aventi i medesimi bacini di utenza?

Ci chiediamo e poniamo come elemento di riflessione la domanda: a fronte della circostanza che i cittadini non vengono informati delle sorti del loro territorio, perché la politica, di qualsiasi colore essa sia, non ha inteso promuovere sul tema un dibattito preventivo al voto consiliare e quindi pubblico e trasparente?

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