CHIESTA LA RIMOZIONE DI TRANCHIDA

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Luigi Nacci

ERICE – S’arricchisce d’un nuovo tassello la “telenovela Erice”. Lo scorso 19 agosto il consigliere Luigi Nacci (UDC) ha presentato all’assessorato regionale agli Enti Locali una richiesta di “ispezione” sull’operato dell’Amministrazione Tranchida. La richiesta esplicita è “di valutare i termini di rimozione del sindaco e della sua giunta”.

Nella propria richiesta, il rappresentante dell’UDC prende spunto dalla “deliberazione n. 69 del 21 maggio 2009, che ha approvato la modifica all’art. 41 dello Statuto, ovvero la riduzione degli assessori da 7 a 3”, deliberazione alla quale l’Amministrazione non ha dato seguito salvo, dal 7 luglio scorso, il mancato riconoscimento dell’indennità a 4 assessori.

L’iniziativa del consigliere comunale non è di certo priva di fondamento poiché ha il supporto sia d’un parere del 18 giugno 2009 dell’Assessorato regionali agli Enti Locali a firma del dirigente dott. Angelo Milone che, nel fornire l’interpretazione della L. 22/2008 (che prevede, al fine del contenimento della spesa degli Enti Locali, la riduzione del numero degli assessori ad un numero pari, al massimo, al 20% dei consiglieri) afferma – contrariamente al parere del sindaco Tranchida che sosteneva che la riduzione dovesse operare dalle prossime elezioni – lo “espletamento non trova limite di pronta attuazione” (ovvero si può attuare da quanto lo decide l’Organo competente, ovvero il Consiglio).

A sostegno, ed ancora più esplicito, il parere del Segretario comunale – scelto e nominato da Tranchida stesso, quindi … – che lo scorso 6 luglio “nell’ambito dell’attività di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli Organi collegiali” ha ribadito che non solo che “le deliberazioni adottate dalla Giunta Municipale, in composizione numerica superiore a quella massima prevista dalla predetta modifica statutaria, si possono ritenere adottate in violazione delle norme sul numero dei componenti la giunta”, ma anche, addirittura, “risultano annullabili per il primo vizio indicato dalla norma e cioè per violazione di legge”.

In sostanza, se il Consiglio potrebbe essere sciolto per “violazione di legge” (mancata approvazione del Bilancio), stessa fine potrebbe toccare – tra qualche mese, fatti salvi i tempi tecnici della Regione- al Sindaco, sempre per “violazione di legge” (perdurante mantenimento del numero di assessori in numero superiore alla legge ed allo statuto comunale).

E l’unico colpevole di questa situazione non sarebbe altri che il sindaco Tranchida e il suo atteggiamento di sfrontata violazione alle democratiche (anche non condivisibili, ma sempre democratiche) statuizioni dell’unico Organo competente a decidere in materia: il Consiglio comunale.

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