COMIZIO SULLE PRIMARIE

Natale SALVOIl 10 dicembre 2006, presso il Cine Arlecchino di via G. Marconi – Erice, si è svolta un'assemblea popolare per dibattere delle Primarie e dei temi da integrare in un Programma Amministrativo per Erice e per Trapani.

Sono intervenuti, tra gli altri, Leoluca Orlando (Italia dei Valori), Massimò Fundarò (Verdi), e lo stesso Natale Salvo.

L'intero intervento di Natale Salvo è scaricabile, in pdf, da questo link

 


 

Qui di seguito è, invece,  riportata invece un brevissima sintesi, inviata alla Stampa Locale che, naturalmente, non l'ha pubblicata.

 

Nel corso della manifestazione è intervenuto, tra gli altri, Natale Salvo, esponente della Società Civile, manifestando la propria contestazione nei confronti del candidato della Margherita, Piero Savona, che, ad oggi rifiuta di confrontarsi col metodo delle Primarie per la selezione delle candidature: «E la Partecipazione è una scelta, un sistema di vita, una volontà costante; non è, oggi non faccio Partecipare perché non mi conviene e faccio Partecipare appena mi conviene o posso».

In merito al Programma da presentare agli elettori, Natale Salvo ha affermato «Partecipare, a Trapani, oggi, vuol dire, soprattutto, sciogliere il nodo dei confini tra Trapani ed Erice. Ma anche con Paceco. E scioglierlo non con demagogiche raccolte di firme, con false promesse elettoralistiche di leggi regionali ad hoc, ma facendo scegliere il proprio destino ai cittadini, ai trapanesi ed ai trapanesi che vivono nel territorio di Erice. Il punto uno di un Programma condiviso deve prevedere che, alla prima riunione del consiglio comunale, si debba deliberare l'indizione del Referendum sui confini».

Proseguendo che «Partecipare vuol dire condividere la crisi economica che attanaglia le famiglie, i tagli della finanziaria, i probabili aumenti delle tasse locali (ici, addizionale irpef, spazzatura, acqua). E condividerle vuol dire dare un segnale. Forte. Vuol dire che i consiglieri comunali si riducano i loro emolumenti, oggi pari a circa 2.100 euro al mese, se li riducano del 30% come prevede la legge, la legge regionale. E non è un bel segnare quello espresso dal consiglio comunale di Trapani, anche dal centro-sinistra, che ha rifiutato di ridursi, dal 1 gennaio 2006, i propri emolumenti del 10%, come, invece, ha fatto il Sindaco e come il Sindaco ha fatto fare agli Assessori».

Potrebbero interessarti anche...