Conclusa l’inchiesta: la Trapani Servizi è stata mal gestita

Trapani, 15 febbraio 2015 – Conoscere per deliberare. Questo assioma è quanto più valido quando si parla, a Trapani, di Tasse. E’ facile, e un poco bambinesco, contestare le tasse, e ancor di più il loro repentino e notevole aumento. E’ meno facile comprendere l’origine dell’aumento, individuare il colpevole, trovare le soluzioni.

In parole povere, la soluzione ad una tassa ritenuta troppo pesante, non è solamente ridurla, ma, certamente, individuare i costi che conducono il buon Amministratore a dover aumentare le Entrate per coprire, e bilanciare, le Uscite.

Lo scorso anno, ad esempio, una manifestazione cittadina ha contestato l’Amministrazione Damiano per l’esosa crescita della TARES, l’allora Tassa comunale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Enzo Abbruscato

Enzo Abbruscato

La contestazione, che ha rischiato di degenerare, si è concentrata contro l’Amministrazione del sindaco Vito Damiano. A ben vedere, in realtà, Damiano ha potuto solo prendere atto di quel che gli imponevano Legge e condizioni finanziarie della società Trapani Servizi (la partecipata 100% dal Comune di Trapani che gestisce, per conto dello stesso, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti cittadini), il cui Bilancio andava interamente coperto dalla TARES.

Oggi, una Commissione d’inchiesta, presieduta dal consigliere comunale Enzo Abbruscato (PD) e composta, altresì, dai consiglieri Totò La Pica e Vito Mannina (Forza Italia), Pietro Cafarelli e Nino Bianco ha presentato una relazione in merito alla gestione, negli anni, della Trapani Servizi.

Nei fatti risponde su “Chi” è il vero colpevole dell’aumento della TARES. Qui di seguito la relazione integrale, che andiamo a “sinteticamente” riportare nel nostro articolo.

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clientelismoGESTIONE DEL PERSONALE

La Società ha circa 150 dipendenti e «La Commissione – si legge nella relazione – ha registrato unacuriosaimpennata di liti e ricorsi al Giudice del Lavoro, che aldilà dell’esito (diversi dipendenti sono stati integrati sul posto di lavoro dopo una sentenza), hanno prodotto costi evitabili per incarichi legali. Per altri casi, si è verificato unaaltrettanto curiosapropensione all’accordo transattivo con alcuni dipendenti, con riconoscimento di livelli superiori, superminimo, fringe benefit e premialità».

Si tratta, al di la dei termini “leggeri” usati, di una pesante gestione del personale della Trapani Servizi, che parte da assunzioni poco chiare nelle scelte (tramite società interinale), di certo mal gestite, e che, comunque, pesano in maniera eccessiva e spropositata sul Bilancio della società, e di conseguenza sulle tasche dei cittadini.

LITI GIUDIZIARIEgiustizia

La Commissione rileva come il Comune e la Trapani servizi abbiano, il 16 ottobre 2010 fatto una transazione con la quale il «Comune decise di erogare alla società la somma complessiva di €. 2.400.000».

La Commissione ha preso atto dell’entità di alcuni incarichi professionali-legali conferiti dalla Società partecipata, e in particolare, fra quelli più consistenti: Avvocati Ferdinando e Giuseppe Mazzarella (7 incarichi nel periodo 2007/2009, per complessivi 191.560 euro per parcelle); Avv. Franco Campo (35 incarichi nel periodo 2004/2014 a fronte dei quali sono stati riconosciuti 163.694 euro); Avv. Michele Cavarretta (59 incarichi nel periodo 2004/2009 per i quali sono stati liquidati euro 93.403 euro); Avv. Giovanni Pitruzzella (10 incarichi nel periodo 2004/2011 a fronte dei quali sono state ricevute parcelle per 64.800 euro); avv. Massimo Piacentino (2 incarichi nel periodo 2004/2007, a fronte dei quali sono stati liquidati 25.864 euro).

Rifiuti DiscaricaPARCO AUTOMEZZI

«La società – rileva la relazione della Commissione d’inchiesta – ha un parco automezzi “obsoleto” e nel corso del tempo non ha provveduto ad una naturale programmazione per il ricambio dei mezzi, soggetti quotidianamente a forte usura».

La Commissione, però, «ha constatato l’attivazione di gare per il noleggio di automezzi di elevato costo ed anche ripetuto che poco si addicono ad una società che svolge il servizio in convenzione con la Città di Trapani, praticamente, da 11 anni ininterrottamente».

Insomma se l’Amministratore della Trapani Servizi, che è una carica di nomina fiduciaria politica, avesse optato per l’acquisto di nuovi mezzi, piuttosto che per il noleggio, l’Azienda avrebbe speso di meno.

PRELIEVO E TRASPORTO PERCOLATO

La Commissione ha rilevano, quindi, le spese, sostenute dalla Trapani Servizi, per il “Prelievo e trasporto del percolato presente in discarica”: si è passati da 1.540.000 euro (oltre IVA del 2009), al 1.257.000 euro (sempre più IVA) del 2011, fino ai 2.000.000 di euro (ancora più IVA) del 2013.

La Commissione, ha riscontrato come «essendo le 7 vasche in disuso scoperte e soggette alle condizioni climatiche e relative precipitazioni piovose degli ultimi tempi, le vasche hanno prodotto più percolato di quanto previsto». E quindi maggiori costi per la società e, a scendere, per l’Utenza.

tasseINCASSO CONTRIBUTO POST MORTEM

La Commissione, infine, premesso che «dal 2003 i soggetti gestori di discarica hanno l’obbligo di versare in un fondo accantonato presso la Regione Siciliana la quota di 15 euro (per tonnellata, NdR) inclusa nella tariffa di conferimento» denuncia come: «Il Comune di Trapani ha versato queste quote ma, inspiegabilmente, le stesse sono sparite tant’è che, dal 2011, il Comune di Trapani non versa più tali fondi».

CONCLUSIONI

Sembra, insomma, a leggere la relazione della Commissione “Abbruscato” che la gestione della Trapani Servizi abbia lasciato, negli anni scorsi, molto a … desiderare. Forse sarebbe il caso che la Magistratura, non solo quella contabile della Corte dei Conti sui s’è rivolta la Commissione comunale, indagasse sulla gestione per individuare i colpevoli delle sacche di mala Amministrazione.

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