D’ALI RISPONDE A SANTORO

Michele SantoroDopo l'apparizione di Cuffaro ieri sera da Santoro, ritorna d'attualità la questione di Anno Zero e il così detto giornalismo d'assalto.

Come tutti ricordiamo il Sen. attuale presidente della provincia ha preferito non rispondere agli inviati di Santoro quando vennero a farlo con telecamere e taccuini.

Ha preferito farlo in consiglio provinciale.

Ecco alcune sue risposte ai questiti di Santoro…. 

«Lo dichiaro con assoluta tranquillità, non mi sento inquisito da nessuno, non lo sono, nè tanto meno mi sottraggo al dibattito politico» e quanto afferma il senatore Antonio D’Alì al centro delle “attenzioni” della puntata di AnnoZero trasmessa il 5 ottobre scorso. Stavolta non sfugge alle domande e si concede ai taccuini.

Che effetto le ha fatto rivedere in tv l’ex Prefetto Sodano, ora gravemente malato?

«Sono amareggiato per lo squallore professionale, dal punto di vista giornalistico, in cui è caduto quel servizio che poi non era un servizio giornalistico ma era un montaggio cinematografico, un pò sullo stile morettiano».

Il Prefetto Sodano l’accusa di aver brigato per mandarlo via da Trapani.

«Nel delicato ruolo di Sottosegretario, credo di aver agito con assoluto equilibrio ed attenzione per il territorio, esente da quelle che possono essere suggestive ma non comprovate, e non comprovabili, ipotesi di eccesso. Ricordo a tutti che il Prefetto Sodano è stato nominato Prefetto nel 2000 (dal centro-sinistra, NdR) e che è stato Prefetto di questa Provincia fino al 2003, di cui ben 2 anni nel suo mandato trascorsi in contemporanea col mio mandato di Sottosegretario degli Interni».

Può esprimere, allora, un giudizio sull’attività di Sodano?

«L’azione di Prefetto si è svolta anche lodevolmente, certamente negli ultimi tempi carente, per motivi certamente legati al suo stato di salute, così come efficiente ed efficace è stata l’azione del Prefetto Finazzo che, succeduto dal Prefetto Sodano ha prodotto, in tema di contrasto la criminalità organizzata, risultati assolutamente lodevoli e che forse in questa Provincia non si vedevano da anni».

Imprenditori oggi indagati per associazione mafiosa sono riusciti a piazzare forniture per la realizzazione di opere pubbliche.

«Possono esservi anche delle disattenzioni che non sono specificatamente imputabili a nessuno. Credo che per chi amministra Enti vi sono situazioni che conducono poi, alla fine, a scoprire che qualcuno ha avuto a che fare con persone con le quali, magari, non avrebbe dovuto avere a che fare se si fosse per tempo accorto, se avesse per tempo saputo o se chi aveva la possibilità di avvertirlo lo avesse per tempo avvertito».

Lei è accusato, anche d’essere intervenuto per “spostare” possibili contratti di fornitura di cemento dalla Calcestruzzi Ericina verso altre aziende.

«Questo episodio della ditta Bertolino è assolutamente a me sconosciuto. Posso aggiungere, anzi, che se è vero che l’esistenza di quella società corrisponde ad una finalità di carattere sociale che lo Stato riconosce valida, allora è vero che si debbono attivare i meccanismi perché questa esistenza che viene ritenuta, a torto o a ragione, simbolica rimanga in piedi».

Potrebbe allora attivarsi per concretizzare la richiesta fatta dal Consiglio provinciale affinché una percentuale delle forniture di cemento, negli appalti sia effettuata dalla Calcestruzzi Ericina?

«Investirò il Collegio di difesa della valutazione sulla possibilità giuridica di inserire una clausola che possa, per alcune occasioni, consentire alla Calcestruzzi Ericina di rimanere in vita».

Il servizio di Raidue su AnnoZero la mette, in maniera evidente, in cattiva luce. Perché?

«Esiste un articolato disegno, un preciso attacco alle dinamiche di sviluppo del nostro territorio. A questo disegno possono essere ricondotte le azioni mirate a bloccare o porre ostacoli ad importanti lavori pubblici (si riferisce a Legambiente ed ai lavori nel Porto? Ma se non esistevano irregolarità perché la Magistratura li ha fermati? NdR), e la mancata sottolineatura di avvenimenti di grande rilevanza internazionale (si riferisce alla Rai ed alle regate veliche? Ma la Rai non era in mano al Centro-Destra nel 2005? NdR)».

Senatore o Presidente? Qualcuno ritiene che Lei si debba dimettere da una delle due cariche, per meglio espletare i compiti dell’altra.

«Ritengo utile per questa Provincia la mia scelta di rimanere nel Parlamento nazionale a difenderne gli interessi. I meccanismi dell’attuale legge elettorale nazionale (voluti e votati dal Centro-Destra, NdR), in caso di volontarie dimissioni, consegnerebbero il seggio ad un rappresentante di altro territorio».

 

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