ERICE: NOMINE ESPERTI. ALTRI CHIARIMENTI.

avv. Giovanni Ciaravino

avv. Giovanni Ciaravino

ERICE – In merito alle polemiche sulle consulenze assegnate dall’Amministrazione di Erice, e che continuano a tutt’altro che placarsi, giunge una nuova dichiarazione. Una dichiarazione che è un po’ fuori dall’uso. Non ricordavamo mai una dichiarazione di un “consulente”. Ma ne prendiamo atto. E’ quella dell‘avv. Giovanni Ciaravino, neo consulente amministrativo e legale del Comune di Erice, che stamani ha diffuso un Comunicato Stampa.

Nel documento l’avvocato Giovanni Ciaravino precisa che «In merito a quanto affermato dal consigliere comunale dott. Nacci nel comunicato stampa del 9 gennaio 2008, in cui si lasciava intendere che l’incarico di consulente legale del sindaco di Erice mi fosse stato conferito in quanto in Consiglio Comunale siede una mia parente, o come contropartita di attività professionali prestate al Sindaco di Erice prima della sua elezione, mi preme sottolineare quanto segue:

1) non ho mai difeso il sindaco Tranchida nell’ambito di cause o controversie riguardanti la sua – supposta – ineleggibilità; mi sono limitato ad esprimere un parere legale su tale circostanza, confermato di poi dalla Corte d’Appello che ha riformato la sentenza del Tribunale che aveva statuito l’ineleggibilità dei consiglieri provinciali;

2) la stipula del contratto di consulenza tra me e l’amministrazione comunale ritengo che non sia dovuta alle intercessioni parentali indicate dal consigliere Nacci, bensì al mio curriculum professionale che lo stesso Consigliere aveva diritto di consultare e che, comunque, metto a sua disposizione;

Non appare inutile, infine, sottolineare che, per mia fortuna e per dote di nascita, faccio parte di uno studio legale ben noto – e ne dà atto lo stesso Consigliere Nacci – per le competenze professionali in materia civile, amministrativa e di diritto pubblico».

Anche il consigliere comunale del Partito Democratico avvocato Valeria Ciaravino, è intervenuta stamani in merito alla vicenda delle consulenze assegnate dal sindaco di Erice ed in particolare di quella legale assegnata all’avv. Giovanni Ciaravino.

Il consigliere ha tenuto ha sottolineare che «non ha MAI fatto pressione alcuna sul Sindaco in ordine ad incarichi di parenti e/o amici della stessa. Sono fermamente convinta che il Sindaco Tranchida abbia nominato l’avv. Giovanni Ciaravino per esclusivi meriti professionali, peraltro, non disconosciuti dallo stesso consigliere [Nacci, NdR] nella sua dichiarazione».

Insomma la nomina, insomma, dell’avv. Ciaravino (Giovanni) è per il consigliere Ciaravino (Valeria) figlia d’una scelta esclusiva del sindaco. Non possiamo che crederle. Per due motivi, entrambi affermati dal consigliere.

Primo, oggi nel comunicato stampa afferma che «E’ ben noto, del resto, che il rapporto di collaborazione e di fiducia tra il Tranchida e lo studio Ciaravino, per le specifiche professionalità che è dato riscontrarsi, si è instaurato molto tempo prima che io decidessi di candidarmi al Consiglio Comunale di Erice e ancor prima che conoscessi lo stesso Tranchida».

Secondo. La Valeria Ciaravino è quella che ha duramente redarguito il sindaco di Erice non più tardi di un paio di mesi fa. Il 16 novembre scorso, dalle colonne di TrapaniOk, la stessa dichiarò: «La Dittatura in Italia ha avuto termine nel 1943… forse il sindaco Tranchida immagina di poterla restaurare in quel di Erice nel corso del suo mandato? Il sindaco Tranchida, forse, nella foga dell’impegno politico, ha dimenticato che è stato chiamato dall’elettorato ad amministrare il Comune di Erice…e non a dominarlo! Per onestà intellettuale, non condividendo lo stato di "sudditanza psicologica" in cui versano gran parte dei miei compagni di avventura, pur rimanendo nell’area di centro sinistra. Mi corre l’obbligo, inoltre, di precisare che certe decisioni unilaterali assunte dal sindaco in questi mesi, e non ultime in questi giorni, non concordate e non condivise, non possono essere accettate».

La Ciaravino, infine, invita a smorzare gli animi ed «evitare dichiarazioni che a nulla servono per il corretto svolgimento dell’attività amministrativa, se non a perpetrare inutili ed ingiustificati scontri politici» aggiungendo che «Mi preme, in ultimo, sottolineare che con la presente non ho inteso <>, ma offrire (anzi) soltanto un contributo all’oggettiva ricostruzione e conoscenza dei fatti».

Potrebbero interessarti anche...