EX DEPOSITO SAU PARTE II

Tetto ex-deposito tram (SAU)Si continua a parlare del deposito SAU.

Il 15 settembre 2006 si è svolta la gara per l’affidamento dei lavori relativi alla demolizione dell’ex Deposito SAU.
L’associazione Ar’rais si era opposta a questa demolizione ricevendo l’adesione di buona parte del consiglio comunale (nella seduta del 13.09.12 di ben 12 consiglieri comunali), del mondo della scuola, dell’associazionismo cittadino e dei cittadini in genere.
Proprio per dare conto a tutti colo che hanno appoggiato l’iniziative dell’associazione dello stato dei fatti l’associazione, con un comunicato stampa ha deciso di fare il punto sullo stato attuale della situazione.

il deposito da demolire“Nella mattinata di ieri (14-09-06) – si legge nel comunicato stampa – abbiamo effettuato un sopralluogo con  l’ assessore al Patrimonio Arch. Valeria Gigante con cui si è condiviso un’idea… ma sicuramente un sogno… che a Trapani cosi come in tutte le normali città del mondo, si potesse avere rispetto per la memoria storica, per il lavoro dell’uomo, per i luoghi che ne hanno permesso lo sviluppo.

Siamo entrati all’interno della struttura, e lì si è fantasticato sulle potenzialità dovute alla vastità del sito ma anche alla sua centralità urbana.

Si è sognato un progetto… il recupero di un luogo… un percorso.

Nello stesso pomeriggio di ieri ci veniva invece comunicato che il Sindaco continuerà nell’azione di demolizione intrapresa  e che comunque la demolizione non interesserà tutta la struttura ma solamente parte di essa e di tutte le coperture in quanto  il pericolo per l’incolumità pubblica è notevole per le cattive condizioni igieniche e strutturali dell’immobile, il tutto con il conforto di tecnici comunali e funzionari della Soprintendenza di Trapani.”

 Sin qui i fatti. Ma l’associazione si chiede giustamente e chiede al sindaco “se davvero, come è vero, c’è un pericolo di crollo, e un rischio per l’incolumità dei cittadini, perché a tutt’oggi non ha posto in essere tutti gli accorgimenti necessari ad evitare l’accesso da parte di chiunque all’interno della struttura in considerazione che i pericoli sono solo all’interno?

Ci si dice che quella è una discarica a cielo aperto, siamo d’accordo, anche se abbiamo notato parecchi detriti di proprietà comunale, ma siccome dal computo metrico allegato si evincono solo costi relativi alla demolizione dei fabbricati, al trasporto a discarica e agli oneri per l’accesso in discarica, vorrà dire che avremo una discarica non solo a cielo aperto ma anche a libero accesso, atteso che non sono previste né somme per la recinzione dell’area libera che ne risulterebbe dopo la demolizione nè somme per opere provvisionali alle murature.

Ci si dice che le murature esterne non saranno demolite; pensiamo che anche i bambini sanno che se ad una struttura si tolgono le coperture quello che ne consegue è un indebolimento strutturale delle murature (alte circa 6 metri) le quali senza protezione alcuna dopo le prime piogge accuserebbero  una notevole accelerazione di degrado e questa volta sì con serio pericolo di crollo delle stesse sulle pubbliche vie.

Ci dobbiamo aspettare sicuramente un’ordinanza n. 2 per la completa demolizione della fabbrica, sebbene, come segnalato dall’Arch. Cangemi (consulente nominato dal Sindaco) all’interno del P.R.G. il manufatto è ritenuto di valore storico.”

Il comunicato stampa dell’associazione Ar’rais si chiude denunciando quella che viene chiamata una “una leggerezza nelle procedure attuate”

 Il Codice dei Beni culturali prevede – dice l’associazione – che per i beni immobili di proprietà degli enti locali che siano di autore non più vivente e la cui esecuzione risale a più di 50 anni sono sottoposte alle disposizioni dello stesso Codice fino a quando non sia stata effettuata la verifica di cui al comma 2 dell’art. 12.
Detta verifica corredata dai dati conoscitivi verifica la sussistenza o meno dell’interesse storico  e solo qualora non ne sia stato riscontrato l’interesse può essere esclusa dall’applicazione delle disposizioni del Codice.
Questo abbiamo segnalato ieri alla Soprintendenza di Trapani che oggi telefonicamente ci informa che tale procedura se mai attivata dal Comune non è stata sicuramente conclusa dagli uffici competenti.”

Alla luce di quanto detto e per i motivi che ha esposto nel comunicato stampa, l’associazione chiese l’annullamento delle procedure di gara espletate per intraprende un serio e sereno dibattito sulla questione.

Nella speranza che si possa davvero decidere tutti insieme, interpellando anche i cittadini, stiamo pazientemente ad aspettare….

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