I VINTI, IL CASO SUGAMELE

Nino Sugamele

Nino Sugamele

TRAPANI – L’avvocato Nino Sugamele rappresenta la “sorpresa” negativa delle Regionali. Dato, probabilmente da parte di stampa interessata a “strappare” un lucroso contratto pubblicitario, in “ascesa” elettorale, addirittura papabile eletto, vede contrarre, invece, di circa il 30% il numero dei propri sostenitori. Era la terza volta che Sugamele tentava la “carta” della candidatura a deputato regionale ed è risultata la terza, pesante e bruciante, sconfitta.

La sua “carriera” di candidato a qualcosa era iniziata con le elezioni Regionali del 2001 in lista con “Primavera Siciliana” (movimento fondato da Leoluca Orlando e promosso, in provincia, da Piero Rotolo) ottenendo 1.260 preferenze (di cui 427 a Trapani, 271 ad Erice, 173 nella “sua” Buseto).

Nel 2003, a Buseto Palizzolo tentava la “scalata” alla poltrona di sindaco. Non riusciva né ad aggregare l’intera Sinistra, né comunque a costruire un progetto politico vincente trasversale (come riuscirà a fare, nel 2007, Tranchida ad Erice, ad esempio). Otterrà solo 632 voti ed il 29%.

Nel 2006, si ripresentava alle Regionali, dopo la “rottura” con Massimo Fundarò ed i Verdi (al quale aveva tentato di “insidiare” la poltrona di Segretario regionale) e un “colpo di fulmine” con Italia dei Valori (“tradito” da Leoluca Orlando che non lo candidava alla Regione), stavolta con “Rita Borsellino Presidente”. Otteneva 2.352 preferenze (1.043 a Trapani, 488 ad Erice, 134 nella “sua” Buseto), risultando secondo della Lista dietro al marsalese Giacomo Rosolia.

Lo scorso anno aveva provato la “carta” delle Comunali, a Trapani ed Erice. Anche qui non centrando l’obiettivo: nessuno dei candidati delle liste (“Uniti per Trapani”, che appoggiava ad Ortisi, ed “Uniti per Erice” che appoggiava a Tranchida) di cui era il promotore otteneva un seggio in Consiglio. Soli 440 voti ad Erice e 714 a Trapani, dove Paolo Russo, il suo candidato di punta, restava fuori da Palazzo D’Alì per soli 7 voti. Seguiva un periodo di “guerra” con lo stesso proprio candidato Sindaco Giacomo Tranchida su questioni amministrative, prima, e politico-gestionali poi.

Quest’anno s’è dovuto accontentare di 1.606 preferenze, con la lista “Sinistra-Arcobaleno-Rita Borsellino” (più che doppiato dal “verde” Parrinello e superato dalla stessa Rita Borsellino, candidata “invisibile”), con grosse penalizzazioni sul territorio (537 voti a Trapani, 216 ad Erice e soli 82 nella “sua” Buseto).

Sette anni (2001-2008) di “cocenti” sconfitte, insomma.

Tutto ciò nonostante avesse, nel frattempo, assieme alla moglie Caterina Vultaggio, messo su una buona ed attiva associazione socio-culturale (Insieme si può) ove aveva aggregato un certo numero di soci.

A questo punto, l’avvocato Sugamele, ha la necessità di “riflettere”, secondo noi, su due cose. Perché non ha mai raggiunto il risultato (e, soprattutto, perché il calo nel 2008 rispetto sia alle Regionali 2006 e sia alle Comunali 2007). Se la strada sinora seguita per dare il proprio contributo alla Società in generale ed alla Politica in particolare sia quella giusta.

Natale Salvo

Natale Salvo

Alla prima domanda è facile rispondere. Ha perso perché non ha saputo aggregare a sufficienza. Ci sarebbe da chiedersi perché. Se è la gente che non lo “capisce” o se la mancanza è in lui, ovvero se è lui che manca di quella “politica” per permette ad altri (leggi Papania, ad esempio) di essere sempre e comunque amico di tutti. Perché la “rottura” con Gianluca Fiusco che lui aveva appoggiato alle provinciali 2006, perché la mancata aggregazione con Natale Salvo (che poi optava per la solitaria e sicura perdente lista umanista) alle comunali 2007, ad esempio? Colpa solo degli altri, o anche propria?

Perché non "chiudere" l’accordo con Natale Salvo, ad esempio, per le Comunali (chiedeva “solo” il doppio simbolo Uniti-Umanisti)? Perché non accogliere la sua proposta per la raccolta firme pro-Sodano? Perché darlo per “non gradito” a casa sua (per un mero ed equivoco articolo di stampa di cui era evidentemente e solamente colpevole un noto ed interessato giornalista locale)? Perché andare appresso ad altri “giornalisti” (Giovanni Robino ecc) in cerca di visibilità anziché, magari assieme a Salvo sempre disponibile, fondare un proprio giornale locale?

Quanti altri “casi”-Salvo ci sono nella “carriera” politica di Sugamele?

Sul futuro. Sugamele rappresenta comunque un ampio bacino elettorale. Può essere, se saprà aggregare, imparando dagli errori passati, il Leader della Sinistra Arcobaleno in Provincia. Può, invece, cospargersi la testa di “cenere” e tentare di entrare nei quadri dirigenti del P.D. (dove potrà ambire, al massimo, ad una poltrona di consigliere comunale o di assessore in qualche piccolo Comune). Può, infine, rinunciare alla “carriera” politica e dedicarsi solo, cuore e portafoglio, all’attività socio-culturale e di salvaguardia dei diritti dei cittadini.

Noi speriamo che scelga la prima strada. La Città, ed i cittadini, si cambiano da “dentro” i meccanismi politico-istituzionali. E’ ancora giovane. Ha la credibilità per assumere la leadership. Può essere il “volano” per costruire una nuova Sinistra, unitaria ma plurale, movimentista, dei diritti, che lotti contro l’emarginazione (anche di chi vuole fare politica assieme a lui).

Deve essere solo un po’ meno … “se stesso” … e più bravo ad ascoltare e mediare … insomma vale il detto … “insieme si può”!

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