IO SPERO CHE TRAPANI …

Torre LignyHo deciso di restare ad abitare a Trapani. Sono nata qui e le radici del mio albero sono qui. Non voglio più vedere un bidet accanto ad un cassonetto o un frigorifero in piena campagna, non voglio vedere sparire così nel giro di pochi giorni un intero isolato in Via Conte Agostino Pepoli ed immaginare un centro commerciale di lì a poco… ricordo il teatro Vespri sparito nell’indifferenza. Io non voglio più essere derubata di una mia proprietà senza essere consultata.

Sono una cittadina di questa bellissima città e insieme a tutti gli abitanti di Trapani possedevo un intero immobile che non ho più. Il mio comune lo ha regalato alla Chiesa. Nessuno ha chiesto il parere dei cittadini. Quell’ immobile poteva essere dato in comodato, ma perchè regalarlo? Non discuto sul destinatario del dono, poteva essere dato alla Comunità Mussulmana oppure a quella Taoista. E’ un gesto fatto con assoluta assenza di dialogo con gli abitanti di questa città. Paghiamo l’ICI, la tassa rifiuti e facciamo anche l’offerta ai lavavetri, noi trapanesi.

Voglio sapere dove va a finire la mia spazzatura che differenzio da anni, voglio sapere se funziona regolarmente l’Impianto di compostaggio di Belvedere. Io pago la tassa rifiuti e voglio sapere dove vanno i miei rifiuti.

Voglio passeggiare su un marciapiede e avere lo spazio per camminare. Voglio attraversare la strada sulle strisce e non avere l’angoscia che mi mettono sotto.

Sembrano cose normali per chi ha un senso civico.

Voglio sperare. Sperare nel cambiamento e nell’evoluzione del senso civico d’ogni cittadino a Trapani, dall’avvocato al panettiere. Il senso civico lo abbiamo tutti ma i suoi semi non sono innaffiati ogni giorno; vengono ripetutamente innaffiati quelli dell’indifferenza. Voglio sperare nel risveglio profondo. Voglio dare un valore alla mia vita a Trapani. Nel mio piccolo posso farlo ogni giorno. Ho deciso di farlo.

Nel Cristianesimo, la Speranza, insieme alla Fede e alla Carità è una delle tre virtù teologali, virtù fondamentali per la salvezza, originate direttamente da Dio.

Nel Buddismo, la Speranza ha una valenza attiva e concreta. Non si tratta di una chimera, bensì di una piena fiducia nel funzionamento della Legge mistica nella nostra vita.

Per finire la Speranza nell’antichissimo mito greco “Spes ultima dea”, è l’ultima divinità a cui rivolgersi. Il grande poeta Esiodo racconta che Zeus affidò a Pandora, la prima donna forgiata da Vulcano, un otre che non doveva essere aperto perché conteneva tutti i mali. Ma Pandora, per troppa curiosità, lo scoperchiò ed i mali si diffusero sulla terra.

Solo la Speranza rimase nel vaso e quindi tra gli uomini.

La Speranza è l’ultima a morire…

Se n’andrà via con me quando la terra mi accoglierà per sempre…

Ho osservato i trapanesi e mi sono osservata. Ho scritto quanto sotto qualche tempo fa.

"L’abitante di Trapani ha un atteggiamento passivo, non speranzoso. Analizzando la posizione geografica della città, ho sentito che questo temperamento ha una stretta corrispondenza con il luogo.

Se si va alla punta estrema della città, Torre di Ligny, si possono percepire meglio le mie parole…

Trapani è una città non contenuta geograficamente. E’ una penisola, attaccata alla terra e circondata dal mare lungo la sua costa che disegna una punta. Questo spazio aperto, questo infinito dinnanzi all’uomo, questo mare che fino alla fine dello sguardo possibile è sempre mare e poi linea curva dell’orizzonte, lascia dentro se stessi un sentimento d’indeterminatezza e di non speranza.

I trapanesi amano fare la passeggiata in automobile fino alla fine della città, dove c’è Torre di Ligny, proprio come un voler delineare e sentire questo confine, come un voler accertarsi che la terra finisce…lì davanti ai loro occhi."

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