LETTERA DI UN LAVORATORE MIDIAL

La notizia era nell'aria da qualche giorno, ma   era prevedibile già da alcuni mesi, solo che quasi tutti ( dirigenza aziendale, lavoratori,  organi di informazione e 2 dei 3 dei sindacati ) hanno fatto finta di non vedere, chi per ingenuità, chi per paura, chi per calcolo e chi per colpevole collateralismo. Adesso ormai è troppo tardi, e domani, presumibilmente , sarà annunciato che  ben 125 lavoratori della Midial spa dovranno andare in mobilità. Non ci saranno ancora i nomi, si avvierà certamente una trattativa, ma alla fine ci si giungerà comunque a  quel dato desiderato dall'azienda, così come successo quasi sempre negli ultimi anni .

(Nella foto, NdR) Filippo Mucaria ride, chi piange  lacrime amare sono i suoi operai, quelli che un tempo chiamava "i miei gioielli" e che tra qualche tempo dovranno trovarsi dove guadagnare il pane da dare ai propri figli. Per carità, personalmente non sono per le situazioni statiche e penso che sempre bisognia stare in movimento mentalmente, credo che bisogna anche darsi da fare ed essere imprenditori di se stessi, io stesso sto cercando di farlo in prima persona. Ma resta comunque l'amaro in bocca per un epilogo  che, benchè immaginato da tempo, fa male lo stesso a  chi in questa fabbrica ha passato tanti anni e  ha tanti amici e tantissimi ricordi,   specie per   chi si affezziona molto  alle cose e alle persone, come me.

Incomincerà un'altra stagione di riunioni e trattative, ho già gli incubi; ricominceranno le divisioni sindacali e i linciaggi di management e colleghi lecchini ( o semplicemente con un'altra idea legittima), ne ho già la nausea. L'economia trapanese è un'economia estremamente statica, povera, e non credo sia in grado di assorbite questo colpo in maniera tranquilla; ne consegue che molto presto, se non tutti una buona parte dei senza più lavoro, dovranno modificare sensibilmente i propri tenori di vita, alcuni dovranno emigrare, ad altri magari si apriranno nuove strade inimmaginate  e migliori di quella attuale, ma di sicuro resterà la sensazione di essere stati ingannati, presi per i fondelli, sfruttati e usati come semplici numeri buoni ad ottenere finanziamenti, e poi lasciati al proprio destino.

So che la vicenda è complessa, so che ci sono altri punti di vista sulla questione, ma sono un operaio da 11 anni e per il momento in me emerge questa amarezza da operaio, che sarà anche parziale, ma è genuina. Mi pare che le parole e i proclami adesso abbiano raggiunto il picco negativo massimo di credibilità, se si annuncia bianco, vuol dire che è nero. Questo ormai è, in un vortice di incertezza e  falsità che non può non portare allo sconforto più totale.

 

(tratta dal blog personale: http://www.maldafrica.splinder.com/ )

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