MUSEO DIFFUSO TRAPANESE

Torre di Ligny

Torre di Ligny

Molto spesso, anche a detta di qualche membro della nostra amministrazione comunale, sarebbe auspicabile che a Trapani si pianificasse la realizzazione di un museo diffuso, un museo cioè che vada oltre la raccolta di elementi storici e repertuali all’interno di uno spazio delimitato e che costituisca percorsi tematici su tutto il territorio cittadino, con la visita in loco di quanto la città offre.

A prima vista, e come spesso noi trapanesi siamo abitualti a fare si potrebbe dire che “a trapani c’è niente da vedere” ma in realtà così non è. Vero è che poche sono le testimonianze storiche che possiamo trovare soprattutto per alcune epoche, ma è altrettanto vero che quello che c’è può essre valorizzato e inquadrato in progetto di valorizzazione turistico-artistico-monumentale.

I percorsi, per esempio, potrebbero essere inquadrati in base a periodi storici, guidando il turista attraverso la città del XIV, del XV, del XVI secolo e così via.

Volendo fare un esempio circa i percorsi che si possono individuare in città si potrebbe partire dal XIV secolo e includendo nel percorso la chiesa di sant’Agostino (di origine templare), la via Badiella (dove esiste un portale trecentesco ad arco acuto con la sua cornice sporgente a cunei e motivi decorativi a rose stilizzate nella sagomatura), via sette doliri con le sue bifore e le sue trifore e concludendo in bellezza con la chiesa di San Domenico che insieme al monastero annesso e al campanile è un vero e proprio complesso architettonico ed artistico di cui andare fieri.

Il percorso del XV secolo presenta dei veri e propri capolavori ed alcune cose uniche che purtroppo sono poco conosciute e poco viste. Tra di queste il portale normanno che si trova all’inizio di via Garibaldi e oggi inglobato nel palazzo del Banco di Sicilia. Anche il campanile di San Domenico risale a quest’epoca e per un bel pezzo svetto imponente e solitario sul punto più alto della città

Nella chiesa di Santa maria di Gesù esiste un’opera dell’insigne scuola toscana rappresentata da Andrea Della Robbia con la Madonna degli Angeli a detta di molti la Madonna in ceramica smaltata più bella del mondo.

In questo itinerario non si può non visitar il Museo Pepoli che custodice il Polittico con Madonna in trono e Santi appartenuto alla chiesa di Sant’Antonio Abate.

Sulla stessa falsariga di quanto detto per questi due secoli è possibile individuare altri percorsi anche per i secoli che vanno dal XVI al XX secolo, secoli questi che hanno visto la nascita di capolavori come la chiesa di San Pietro, la cappella dei Marinai, il Bastione dell’Impossibile, la chiesa del Carmine, il santuario della Madonna di Trapani, Torre di Ligny, Palazzo Cavarretta, la chiesa del Collegio, la Cattedrale di San Lorenzo, i vari portali seicenteschi e settecenteschi e la chiesa del Purgatorio.

Tanti sono, come abbiamo visto, i percorsi che si possono individuare a Trapani, basterebbe solo un po di volontà da parte dei nostri amministratori per renderli non solo virtuali ma anche utili alla crescita turistica della città.

Purtroppo, come ha detto qualcuno, spesso abbiamo la capacità di mandare a governare gente a cui non importa niente della storia cittadina.

Potrebbero interessarti anche...