PELLEGRINO CHIEDE UN’INCHIESTA SU CASSIERE

Una lunga lettera spedita al P.M. – mentre si trova agli arresti domiciliari – , ma “indirizzata” ai personaggi politici ed economici di cui conosce fatti e misfatti, è quella scritta da Bartolo Pellegrino e riportata integralmente dal settimanale Quarto Potere lo scorso 27 luglio. Nella stessa, tra “si dice” e “sussurri” ed appuntamenti a successive “verità” da svelare a puntate ad iniziare da quelle sulla famiglia Ruggirello (l’attuale deputato dell’MPA), l’ex-deputato regionale di Nuova Sicilia si sofferma sul centro commerciale in itinere a Contrada Cassiere di Trapani.
Scrive: «Mi ero posto la domanda: è possibile che le istituzioni preposte alla sicurezza della gente nel territorio non siano a conoscenza della realtà, non scritta, ma parlata dal popolo e nella quale c’è sempre un minimo di verità? Le voci ed i sussurri riguardavano, e riguardano, ancora adesso […] l’adozione del Piano regolatore di Trapani che aveva azzerato le direttive del Piano approvate, a suo tempo, dal Consiglio comunale, ed il ritorno prepotente del Centro commerciale, sul quale si erano realizzate alleanze politiche ed economiche innaturali, e che dovrebbe nascere sempre in zona Villa Rosina».

E’ chiaro che, per «Alleanze politiche innaturali» si riferisce ad alleanze trasversali tra centro-sinistra (la Margherita del portavoce Mario Buscaino?) e centro-destra (l’MPA dell’on. Paolo Ruggirello, eletto anche – si dice – coi voti di Norino Fratello, e UDC?) finalizzate (per quali interessi?) alla realizzazione del Centro Commerciale e proprio in contrada Cassiere.

«In sintesi – prosegue Bartolo Pellegrino – eravamo, e siamo, in presenza di un “verminaio” affaristico mai vinto nel quale i soggetti politici e non, erano, stando alle voci in circolazione, sempre gli stessi».

«Mi sono, da sempre, schierato contro il Centro commerciale a Trapani, dico sempre perché ci fu un momento che si voleva realizzarlo nell’unica finestra sul mare rimasta a Trapani e su quella proposta si erano trovati d’accordo il Sindaco Buscaino e il senatore D’Alì»
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Nella lettera, quindi, Bartolo Pellegrino, a tal proposito, fa una grave insinuazione «Chi poteva essere il mediatore impegnato a far ritirare Buscaino dalla campagna elettorale in corso se il Sindaco Fazio avesse trovato il modo di autorizzare l’uso desiderato per le aree segnalate?».

Se la frase di prima, che riferisce di un Accordo tra Buscaino e D’Alì, fosse riscontrabile, avremmo la risposta all’ultima domanda?

Pellegrino chiude con una ancor più grave domanda-affermazione: «Perché a Marsala il Piano è finito sotto inchiesta ed a Trapani tutto tace?». Una domanda alla quale avremo mai una risposta?

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