Pino Ingardia: Appunti su turisti, ricettività, tassa di soggiorno

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Nel salone consiliare di Palazzo D’Alì si è svolto negli scorsi giorni un interessante seminario a cura della società di consulenza DES srl del dr. Saverio Panzica indirizzato all’applicazione ed estensione della imposta di soggiorno, alla presenza di amministratori e operatori turistici.

«A dire il vero, secondo accreditate stime – sostiene Pino Ingardia dell’Ente CIDEC / FIARCOM di Trapani – l’area della ricettività extra-alberghiera (case vacanze B5B, agriturismi, appartamenti in affitto etc) costituisce l’equivalente dei due terzi della offerta ricettiva del territorio e dunque un approfondimento delle normative relative è apparso molto utile per affrontare il ginepraio attuale sul quale con molta leggerezza e discutibilità si parla di abusivismo tout-court».

Pino Ingardia

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In modo particolare il faro dell’attenzione del seminario si è centrato sugli appartamenti in affitto, offerte ricettive che «con molta leggerezza sono state da qualche parte considerate abusive, e che invece sono regolate dalle norme civilistiche nazionali, ovviamente escluse nella normativa siciliana che affronta l’area delle attività professionali del turismo, e che non sarebbe male considerare come attività non professionali e normarne le caratteristiche, come ha fatto la regione Toscana», prosegue Ingardia.

«Naturalmente – precisa il rappresentante della CIDEC / FIARCOMè stato chiarito che le locazioni pure escludono tassativamente servizi aggiuntivi come il cambio della biancheria, la pulizia etc. che le riqualificherebbe in attività professionali soggette alla SCIA e alla partita IVA; che detti immobili devono essere in possesso di certificato di agibilità/abitabilità e di certificazione degli impianti elettrici per la sicurezza dell’ospite».

Resta da considerare, al di là della validità del seminario e della legittimità della imposta introdotta dal Comune di Trapani , tutta la parte relativa al coinvolgimento degli operatori economici del settore e delle sue rappresentanze associative, che – denuncia Pino Ingardia – «ne risultano attualmente del tutto escluse e trattate con un rapporto gerarchico assolutamente improprio; questo coinvolgimento favorirebbe una più diffusa adesione delle strutture di ospitalità, specialmente quando si consideri di programmarne i proventi in rapporto alle finalità turistiche, oggi molto discutibile perché entrano nel calderone generale del Bilancio comunale».

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