RIFLESSIONI DI FINE ESTATE

E' stata un'estate strana, trascorsa velocemente sotto il segno della ripetitività e monotonia a trecentosessanta gradi, tra i picchi del caldo afoso e la frescura del nostro buon vecchio maestrale.

Un'estate latitante dove l'unica emittente televisiva locale si è anche concessa un periodo di riposo abbastanza lungo riproponendo ai telespettatori i soliti servizi targati “vela” ma anche sulla vittoria ai mondiali dell'Italia e i nostri misteri.

Evidentemente ad agosto i trapanesi non hanno bisogno di informazione quotidiana, come se nel periodo estivo, chiusi i siparietti politici anch'essi in ferie, non succedesse niente. O meglio non succedesse niente che non sia così importante da essere menzionato, almeno dal loro punto di vista.

Tutto ciò è l'ennesima conferma di quanto sia importante la pluralità dell'informazione, e di quanto grosso sia il vuoto che lascia nel nostro contesto. E' evidente che se ci fosse una pluralità come qualche anno fa, volendo le emittenti potrebbero concedersi la vacanza a turno, in modo tale da non far mancare l'informazione a noi telespettatori.

Per il resto tutto uguale, tutto da copione; una città sempre meno deserta rispetto agli altri anni, sinonimo di una crisi economica che si sente a pelle ma che poi si smentisce da sola dando un'occhiata alla grossissima affluenza giornaliera nell'unico ipermercato della città dove la gente compra di tutto e di più, magari a rate, e che poi al momento di fare la spesa alimentare si lamenta che i soldi non bastano più; lo stesso discorso vale per i ristoranti e le pizzerie sempre più affollati.

Anche quest'anno l'estate ci ha dato l'ennesima riconferma di quanta sete di cultura abbia la nostra amata Trapani; pochi avvenimenti culturali tra cui un bellissimo quartetto d'archi organizzato dagli "amici della musica", un cartellone del "Luglio" un po' ristretto rispetto allo scorso anno e il solito "cinema sotto le stelle" che chiamarlo cinema all'aperto è troppo. E mentre i turisti nella nostra città sono in aumento, per gli avvenimenti culturali purtroppo bisogna spostarsi qua e là; infatti alla fine di agosto a Marsala sono riusciti ad organizzare una sorta di "notte bianca" con artisti di strada e gruppi musicali; librerie aperte di notte e musica Jazz sul "cassaro", ebbene si, tutto ciò è cultura; perfino a Paceco così come gli altri anni hanno organizzato un concerto rock con i gruppi locali, un concerto dal nome "Paceco Rock live", giunto alla quarta edizione e sistematicamente snobbato dai giovani pecoroni dei locali alla moda; eppure quando gli stessi gruppi suonano nei locali, quest'ultimi si riempiono…perchè allora quest'avvenimento viene snobbato dai giovani?

Adesso che le serate si rinfrescano e si ritorna pian piano nella quotidianità autunnale, è tardi per tornare indietro, ma non è mai troppo tardi per cercare di migliorare le cose l'anno venturo, anche se poi tutto viene accantonato per poi ritrovarci punto e a capo ad aspettare quel famoso sedici agosto, quando tutta la città si riversa nelle strade del centro e sopratutto alla "marina" per le nostre feste patronali, dove ad attendere i rituali fuochi d'artificio ci sono migliaia di persone pronti a fare i soliti commenti che di anno in anno non cambiano mai, per poi arrivare a fine agosto tra mille interrogativi sui problemi di sempre e le poche certezze e dove tra tutto ciò l'unica certezza che rimbomba nella testa di noi Trapanesi è una sola: i fuochi d'artificio di Custonaci, sono più belli di quelli di Trapani.

Francesco Genovese

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