Secessione di Misiliscemi: Le chiacchiere, la verità, le proposte

Trapani, 1 giugno 2015 – In Consiglio, lunedì 25 maggio, a votare sulla proposta di scissione delle Frazioni Sud erano in 20. Dieci i consiglieri che non hanno votato.

Detto del consigliere Ninni Barbera e del suo intervento che sapeva tanto di “insalata di parole”, meritano qualche battuta anche altri interventi, sia pure nessuno si eleva al livello del grande “Vate”.

Giorgio Colbertaldo (ex-UDC), ad esempio, ha mostrato d’essere un buon seguace del “Profeta” Barbera: prima ha ammesso che «dobbiamo impegnarci un poco di più a realizzare i Servizi», quindi, per coerenza, ha subito abbandonato l’Aula consiliare.

Enzo Abbruscato (PD)

Enzo Abbruscato (PD)

«Le Frazioni sono la parte più bella del nostro territorio», secondo Enzo Abbruscato (PD), un “romanticone”.

«La legge Severino va stracciata», precisa, poi, Enzo Abbruscato. Comprendiamo allora che il discorso non l’ha scritto lui. Il copywriter di Matteo Renzi deve avergli passato, però, la copia del discorso sbagliata: Abbruscato, ma che c’entra con Misiliscemi la “Severino”?

«Le Amministrazioni hanno curato la via Fardella e alla parte centrale e causato disservizi/non risposte alle FrazionI. Questa Amministrazione, come le altre, non ha fatto un Bel niente per le Frazioni», dichiara il giovane Francesco Salone. Dimenticando, per ragioni anagrafiche sicuramente, che due anni fa, e per i dieci anni precedenti, l’Amministrazione era guidata da Girolamo Fazio, consigliere e deputato al quale lui ha giurato fedeltà.

Francesco Briale (ex-socialista ed ex-Forza Italia anche lui), che in prevalenza raccoglie i voti della Frazione di Xitta, accusa: Nelle Frazioni «non si fa vedere più nessuno dopo le elezioni»!

Dello stesso tenore l’intervento di Nicola Sveglia (Articolo 4), che vive nella Frazione Sud di Guarrato: «Noi siamo terra di conquista. Chiunque viene lì promette e noi lo votiamo e rimaniamo col nulla in mano»!

Domenico Ferrante (PSI, ex UDC)

Domenico Ferrante (PSI, ex UDC)

Domenico Ferrante (PSI, ma prima UDC), che vive a Salinagrande ne fa anche un problema di numeri. 10-13 milioni sarebbero, secondo il “Comitato Misiliscemi”, i soldi che passerebbero dalle Casse del Comune di Trapani a quelle del neo nato Comune di Misiliscemi. Secondo Alfonso Di Dia, impiegato all’Ufficio ICI del Servizio Tributi del Comune (e perché non è venuto il Dirigente?) si tratterebbe di circa solo 3,8 milioni di euro.

Di Dia da i suoi numeri. I circa 9.000 cittadini delle Frazioni Sud, nel 2014, hanno versato nelle Casse Comunali 1,5 milioni di euro per TARI, 1,5 milioni di euro per IMU, e poi, 300mila euro per TASI, 200mila euro per Addizionale Irpef, 54mila euro per TOSAP, 52mila euro per imposta sulla pubblicità, 13mila euro per Imposta di Soggiorno versata dalle Strutture Turistiche delle Frazioni, 902 euro appena per Addizionale Enel. Il totale fa 3,8 milioni di euro.

il sindaco Vito Damiano

il sindaco Vito Damiano

Quelle del Comune sono “proiezioni”, spiega, però, come gli Exit-Poll alle elezioni, insomma. Tranquillizza sapere che gli Uffici del Comune sanno di quello che parlano. Il sindaco Vito Damiano (o il presidente della Doxa?) chiarisce la “forbice”: le proiezioni si possono distaccare dal risultato finale del 10-15%. Ah va beh, allora!

«Dopo Misiliscemi può nascere benissimo Regalbesi?» (l’unione delle Frazioni Nord ovvero di Fulgatore, Ummari e Mokarta) teme Totò la Pica (Forza Italia). Ma la risposta la propone lui stesso: «Se è vero il dato dell’Ufficio Tributi, con 3,8 milioni di euro come farà a sopravvivere il Comune di Misiliscemi? Petrosino ha fatto anni addietro la scissione da Marsala ma è pentita»!

Quest’anno Petrosino, e non è una novità chiuderà il Bilancio con oltre 500mila euro di perdita che, in un Comune con un Bilancio da circa 7 milioni di euro, rappresentano una bella cifra.

Quale abbandono? Nelle Frazioni Sud c’è solo uno scempio, ancora secondo il consigliere Totò La Pica: «Lo scempio di Marausa Lido, che è nato nella fascia dei 150 metri perché quella gente votava …». Poi non svela i nomi, ma la denuncia è forte!

Totò La Pica apre il “Vaso di Pandora”. Dalla sua dichiarazione e dalle successive si comprende dove sta il “problema”, il perché le Frazioni Sud non si sentono sufficientemente considerate: gli abitanti vogliono riprendere lo scempio, voglio riprendere a cementificare, qualcuno deve avergli promesso che con la Secessione potranno farlo.

Vito Mannina (ex-socialista, ex-Forza Italia, ora vassallo di Francesco Salone) è chiaro: «Questi abitanti sono stati mortificati: Chi aveva l’aria edificabile gli è diventata agricola e chi l’aveva agricola gli è diventata edificabile. Va fatta una analisi del Piano di Fabbricazione e portare edificabili i terreni nel nuovo prossimo Piano Regolatore Generale» (Piano che, in atto, è in corso di rielaborazione).

Anche Enzo Abbruscato (PD) appartiene al “Partito del Cemento”: «Le Frazioni sono state maltrattate nell’approvazione del Piano regolatore», sostiene. Lamentando le troppe “Zone A” (dove non possono essere aumentati i volumi edificabili) presenti nelle Zone delle Frazioni Sud.

Ninni Passalacqua (PD)

Ninni Passalacqua (PD)

Il prof. Ninni Passalacqua(PD) prova una mediazione, se ci lasciano l’Aeroporto di Birgi per me se ne possono andare sostiene in sostanza. «Perché, come trapanesi, se se ne vanno via, risparmieremo», assicura convinto. Il professore vorrebbe dei dati, che però il Comune non sa dargli: «Quanto spendiamo in servizi per queste Frazioni? Sarebbe pure importante saperlo, perché noi ne spendiamo soldi».

Dai banchi della Destra arrivano, infine, le uniche proposte serie e costruttive: Forza Italia, per bocca di Nicola Lamia e Giuseppe Guaiana, propone un proprio documento ufficiale nel quale chiede l’istituzione del “Consiglio di Circoscrizione” di Misiliscemi.

Per Giuseppe Guaiana, in aggiunta, vanno previsti tanto un “budget” di 100-200 mila euro a “Consiglio” quanto assegnate due deleghe assessoriali, una per le Frazioni Sud ed un’altra per le Frazioni Nord. Nicola Sveglia (Articolo 4) va oltre, propone una «modifica allo Statuto» che consegni anche maggiore autonomia ai “Consigli di Circoscrizione” e quindi alle Frazioni.

La proposta di Forza Italia ed Articolo 4, che riprende un nostro “cavallo di battaglia”, quello delle Circoscrizioni è una proposta “prendere o lasciare”, perché la Secessione non ci sarà, mai, l’assicura Totò La Pica e, soprattutto, l’assicura la Corte Costituzionale, con le Sentenze n. 10 del 13 febbraio 2003 e n. 94 del 7 aprile 2000, sostiene il consigliere Giuseppe Guaiana.

Ma allora di cosa abbiamo discusso qua in Consiglio per tre ore? Chiacchiere in libertà

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