TRANCHIDA-MANUGUERRA FU “VOTO DI SCAMBIO”?

ERICE – Nino Maisano, titolare del ristorante-pizzeria “La Vecchia America” di via Conte Agostino Pepoli, a Trapani, ricorda ancora bene quella sera, nella quale “l’acquasanta” (il candidato sindaco Giacomo Tranchida) brindò col “diavolo” (Luigi Manuguerra, candidato sgradito, per la propria storia politico-giudiziaria, a tutti e che aveva dovuto optare per candidare la campagna Cettina Montalto pur di concorrere al “proprio” ritorno alla politica attiva).

L’abbiamo intervistato … per la storia. Ci descrive, con dovizia di particolari, la famosa cena. Il video integrale dell’intervista l’abbiamo messo su YouTube, il link lo trovate al termine di quest’articolo.

Colle dichiarazioni di Maisano. il cerchio si chiude. Il rag. Giacomo Tranchida, allora candidato sindaco di Erice, consapevole della debolezza delle liste che – nel 2007 – lo sostenevano cercò, legittimamente, il “voto disgiunto” al fine di centrare l’obiettivo della propria elezione (“attenzione i voti sono due: prima scegli il tuo sindaco Giacomo Tranchida e poi il consigliere”, vedi pubblicità su pagina 11 di TrapaniOk 11 maggio 2007).

Ma, temendo, di non farcela è plausibile credere che pensò di ottenere “pacchetti” di voti disgiunti accettando di incontrare e dialogare anche con candidati di liste che avrebbero “dovuto” sostenere, sulla “carta”, altri candidati sindaco. E’ il caso, ad esempio, di Cettina Montalto (candidato nel NPSI, lista “collegata” al candidato sindaco Ignazio Sanges).

Una cosa già pubblicamente evidente all’indomani delle elezioni: Luigi Manuguerra, compagno della Montalto, “ha intuito che Sanges era in difficoltà ed allora ha deciso di giocare a tutto campo. … La stessa Montalto ha incontrato Tranchida e poi ci sono stati contatti anche con Nicola Milana” (TrapaniOk, 19 maggio 2007).

Che una parte dell’elettorato della coppia Manuguerra-Montalto si sia indirizzato verso il voto disgiunto a favore dell’allora candidato sindaco Tranchida lo dicono i fatti (le schede elettorali). La stampa riporta “Ci sono schede Montalto-Sanges – sono di più delle altre – schede Montalto-Tranchida e schede Montalto-Milana” (TrapaniOk, 19 maggio 2007).

C’è da capire, ancora, il perché di questa scelta. Se si tratta d’una scelta libera (semplicemente e legittimamente del loro elettorato) o “suggerita” (dal Manuguerra), ed in questo caso se la scelta è stata guidata da “interessi” e “promesse” più o meno legittime …

>D’altro canto, come spiega lo stesso quotidiano, (TrapaniOk, 28 aprile 2007) il voto disgiunto “E’ considerato un voto difficile ed alta percentuale di errore. Quasi un voto di qualità, per classi medio-alte”. E non sono proprio le classe medio-alte quelle in cui “pesca” il consenso Luigi Manuguerra.

La pietra miliare del discorso, comunque, è la legge, la legge elettorale. L’art. 86 del DPR n. 570 del 16 maggio 1960 è, in proposito, piuttosto chiaro: “Chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, … il voto elettorale … dà, offre o promette qualunque utilità ad uno o più elettori, o, per accordo con essi, ad altre persone, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.

E l’utilità per la Montalto sarebbe stata promessa, secondo quanto riportato dalla stampa. “Leo Tagliavia, amico di Giacomo Tranchida, anch’egli candidato alle ultime elezioni, chiamato a deporre in aula dagli avvocati Giuseppe de Luca e Vito Galluffo, difensori degli imputati, ha però detto ieri che l’allora candidato sindaco avrebbe accettato il sostegno elettorale della coppia promettendo, in caso di elezione, l’assegnazione di un assessorato. Concetta Montalto e Luigi Manuguerra avrebbero invitato i propri elettori a praticare il voto disgiunto apponendo la croce sul nome di Giacomo Tranchida” (TrapaniOk, 24 febbraio 2009).

Giacomo TranchidaInvero, il rag. Giacomo Tranchida sostiene, con forza, di non aver “mai fatto accordi con Luigi Manuguerra” TrapaniOk, 27 marzo 2009).

Anche se ammette: “Tramite un candidato di una delle due mie liste (Leo Tagliavia, NdR) ho saputo che la signora (la compagna di Manuguerra, NdR) avrebbe gradito una mia presenza durante una sua manifestazione. Sono andato in un locale vicino alla Chiesa della Madonna soltanto per salutare …” (TrapaniOk, 19 maggio 2007).

Ma che interesse ha un candidato sindaco a “salutare” un candidato consigliere che sostiene un candidato sindaco “avverso”? In campagna elettorale il “tempo è danaro”. E non lo si può sprecare. Ha senso parlare, poi, di semplice scambio di “cortesia”? L’intelligenza porta a credere ad un reciproco “corteggiamento”.

In quella occasione – racconta Alberto Pollari su TrapaniOk del 5 maggio 2009 -, dopo “un brindisi … Lo abbiamo applaudito come il nostro futuro sindaco. Tutti sapevamo che avremmo dovuto praticare il voto disgiunto. Tutto era molto chiaro. Alberto Pollari conferma l’esistenza di un accordo. Il sindaco Giacomo Tranchida avrebbe promesso la nomina ad assessore a Concetta Montalto, candidata alle ultime elezioni amministrative nelle file del centrodestra. L’accordo sarebbe stato raggiunto in gran segreto qualche settimana prima del voto”.

Giacomo AugugliaroA confermare l’accordo, ancora, giungono le dichiarazioni del “professore Giacomo Augugliaro. Il docente, sentito ieri nell’ambito del processo, ha riferito che Giacomo Tranchida promise alla vigilia delle elezioni di riservare a Concetta Montalto un posto di rilievo all’interno dell’amministrazione comunale” (TrapaniOk, 26 maggio 2009).

Il brindisi di cui ci parla proprio Nino Maisano, raccontando d’un centinaio di testimoni, e dell’applauso fragoroso, nel video – circa 6 minuti – da noi registrato: è visionabile su YouTube inserendo “Maisano” e “Tranchida” nel motore di ricerca interno del sito (o cliccando su questo link).

Come chiamare – se fosse vero quello sostenuto dai testimoni dell’incontro (Tagliavia, Maisano ed Augugliaro) e riportato da Pollari – il rapporto tra Tranchida e Manuguerra se non “Voto di scambio”? Perché nessuno indaga su questi fatti?

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