Trapani, Referendum/1: Bocchino, No all’uomo solo al comando!

Intervento sen. Fabrizio Bocchino

Intervento sen. Fabrizio Bocchino

«Renzi ci accusa di essere un’accozzaglia quella che si oppone alla sua riforma costituzionale? La pluralità è una ricchezza!». A sostenerlo Fabrizio Bocchino, trapanese, fisico e senatore, nel corso di un incontro promosso per spiegare le ragioni del “NO” al referendum costituzionale che ci chiamerà al voto domenica prossima e che è stato promosso dal movimento “A Misura d’Uomo” nel quartiere Borgo Annunziata, in linea coll’intento del movimento di valorizzare i quartieri periferici, oggi semplici “dormitori popolari”.

incontro-referendum-pubblico-1La riforma renziana, per Bocchino, «comunica di voler spostare il luogo decisionale dall’Assemblea parlamentare, eletta dai cittadini, in capo ad un uomo solo al comando».

«Un processo già in atto in maniera subdola – ha denunciato il senatore Bocchino -. La riforma è l’atto finale di questo processo. Ne è l’esempio la legge 107 sulla scuola che ha spostato il processo decisionale negli istituti scolastici dal Collegio dei Docenti al Preside-manager, al Preside-sceriffo».

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sen. Antonio d’Alì

Antonio D’Alì: Col SI, la Sicilia ancora una volta danneggiata

Il senatore Antonio D’Alì, altro ospite di “A Misura d’Uomo”, invece, ha voluto sottolineare come la riforma, in realtà, tocca pesantemente anche l’articolo 1 della Costituzione vigente quando questa afferma che la «sovranità appartiene al Popolo». Ciò non avverrebbe in quando il Senato non sarebbe più eletto direttamente dal Popolo, come già la maggior parte dei componenti della Camera con l’applicazione della legge elettorale “Italicum” imposta, a colpi di “fiducia”, sempre da Matteo Renzi.

D’Ali, quindi, ha denunciato «il caso Sicilia nell’ambito di questa riforma costituzionale: su 100 senatori, solo 7 rappresenteranno la Sicilia, nonostante i suoi quasi 5 milioni abitanti, al pari, quasi, di Trentino e Valle d’Aosta che, assieme, con meno 1,2 milioni d’abitanti, eleggeranno 6 senatori». Il senatore trapanese ha poi denunciato il prossimo intento del governo: abolire lo statuto speciale della Regione siciliana.

Inoltre, per D’Alì, è assurdo che un sindaco possa impegnarsi tanto presso il proprio Comune quanto come senatore, specie se si considera che il nuovo Senato continuerà a mantenere «una forte competenza legislativa».

Natale Salvo: il metodo della riforma boccia il merito

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Natale Salvo

«Il merito di una riforma costituzionale in un Paese democratico coincide con il metodo con cui si è arrivati ad elaborarlo» è quanto ha sostenuto nel proprio intervento Natale Salvo di “A Misura d’Uomo”.

Salvo ha sostenuto, poi, come «la costituzione di uno Stato, di una nazione, di un Popolo riflette valori condivisi dalla larghissima parte di quel popolo, così è accaduto in Italia nel 1947» mentre «oggi vediamo accadere il contrario: un Paese spaccato, da un lato il Partito Democratico, dall’altro Il Movimento Cinque Stelle, Sinistra Italiana e Forza Italia. La carta costituzionale, invece, deve continuare ad essere la Carta di tutti».

L’esponente del movimento “A Misura d’Uomo”, infine, ha sottolineato come «l’attuale Parlamento è stato eletto in forza di una legge elettorale che la Consulta ha dichiarato incostituzionale. Tale circostanza indebolisce, in maniera significativa, la legittimità morale e politica dello stesso Parlamento a poter modificare la Costituzione».

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