Tributi: Record d’evasione a Vibo Valentia e Trapani
Trapani, 3 novembre 2014 – Le Città di Vibo Valentia e Trapani in cima alla classifica nazionale degli evasori.
A riportare la notizia il quotidiano economico «Il Sole 24 Ore», nell’edizione dello scorso lunedì 20 ottobre. L’inchiesta, firmata da Gianni Trovati e titolata eloquentemente “Le tasse dimenticate dei Comuni“, è tratta da uno studio su dati 2012 di Bureau Van Dijk sul database AidaPa.
Il Comune di Vibo Valentia, nel 2012, è stato in grado di riscuotere solo il 43,5% dei tributi accertati. Il sindaco di Vibo Valentia, Nicola d’Agostino (Fratelli d’Italia) intervistato da Radio24, a proposito della negativa classifica, ha provato a scusarsi: «Io sono arrivato nel 2008 con una media di riscossione al 37%. La nostra riscossione, anno per anno è migliorata. Abbiamo aumentato la base imponibile, recuperando un 15% di utenti sconosciuti all’Ufficio Tributi».
Nel corso della trasmissione, i cittadini intervenuti sostengono che sono i sindaci a non far pagare le tasse, a chiudere gli occhi, per ottenere consenso politico. Un ipotesi confermata dal sindaco di Vibo Valentia. La soluzione proposta per affrontare il problema, per un eminente costituzionalista intervenuto in studio, considerato i “padre” del Federalismo Fiscale, il prof. Luca Antonini, è quella del commissariamento dei Comuni incapaci di riscuotere quanto accertato a bilancio.
A Trapani, in questa speciale classifica dei “parassiti”, è andata solo un po meglio di Vibo Valentia: abbiamo ottenuto il 44,4%.
[Tweet “Al Comune di Trapani, nel 2012, riscossi solo il 44,4% dei tributi accertati”]
Nel dettaglio, nel 2012 (ultimo anno era Fazio): il Comune ha “accertato” tributi per 389 euro a cittadino, ma ne ha incassato solo il 49,0%. Per quanto riguarda, invece, le tariffe, il Comune di Trapani ha “accertato” 276 euro per cittadino, ma ne ha incassato appena il 37,9%. Fatta la dovuta media, siamo quindi al 44,4% di riscossione su 665 euro di imposte e tariffe accertate pro capite.
E’ giusto precisare che gli “accertamenti” – spiega il giornale de “Il Sole 24 Ore” – sono “le entrate che i Comuni prevedono di incassare nell’anno”.
Se Vibo Valentia è il 108° capoluogo d’Italia per capacità di riscossione delle imposte accertate, e Trapani è 107°, a far loro compagnia, con la “maglia nera” di parassiti, abbiamo Palermo (106°, 45,4%), Siracusa (105°, 46,1%), Ragusa (104°, 47,4%), Catania (103°, 47,5%).
Per chiudere con la Sicilia, Enna sta al 101° posto, Messina al 95°, Agrigento all’87°, Caltanissetta al 66°.
Al contrario, per come riporta “Il Giornale di Lecco”, al primo posto, col doppio di riscossione sull’accertato (87,1%) troviamo Reggio Emilia, seguita al 2° posto da Bolzano (86%), Bergamo e Trento (3° ex-aequo, 85%), Lecco (5°, 84,8%), Sondrio (6°, 81,4%), Modena (7°, 81,0%), Savona (8°, 80,7%), Verbania e Vicenza (9° ex-aequo, 80,6%).
La bassa percentuale di riscossione è messa in conto dalle Amministrazioni comunali, che, in sede di Bilancio, previdentemente, aumentano i tributi al massimo possibile al fine di raggiungere il pareggio previsto dalla Legge. Il risultato, però, è quello di una profonda ingiustizia: chi onestamente rispetta le delibere comunali si trova, in sostanza, a pagare le tasse anche per chi non paga.
TASSE PROCAPITE: CONFRONTO FRA TRAPANI E BERGAMO
Per fare un esempio, facciamo una ricerca fra i dati del sito «Open Bilanci».
A Trapani, il Comune riscuote 211 euro di «Tariffe» medi procapite (il classico «pollo a testa»), e spalmate fra il 44,4% della platea dei debitori (che vuol dire, a conti fatti, che, chi paga versa almeno 450 pro capite), contro le sole 173 che ha bisogno d’incassare Bergamo (da spalmare fra l’87,1% dei contribuenti onesti).
Per quanto riguarda le «Imposte e Tasse», a Trapani, si riscuotono 413 euro medi pro capite (ma spalmati fra il 44,4% dei contribuenti, che vuol dire che chi paga, in realtà, versa circa 900 euro annui), contro le 822 di Bergamo [vedi il grafico sottostante].
Confronto Tasse Bergamo – Trapani
