U SCARO FANTASMA

Ma guarda te se dovevano darmi una notizia tanto assurda. Sono anni (non tantissimi, ma cominciano a essere “corposi”) che sento parlare mio padre, e prima di lui mio nonno, a proposito di “ire ad accattari a frutta o scaro”. Adesso su La Voce Indipendente (Domani Liberi? Decidetevi che mi confonde la cosa…) leggo che “u scaro” non esiste! L’articolo di Mimmo Scarcella per certi versi è illuminante perché spiega il motivo per cui paghiamo la frutta a prezzi esagerati. Ma esagerati davvero, al punto che se vuoi fare un regalo alla tua fidanzata conviene che gli fai montare un ortaggio su oro bianco piuttosto che un diamante.

Per quello che ho capito, esistono due mercati, tenuti da due cooperative, una più grande e l’altra più piccola. La confusione è soprattutto con riferimento a quella grande, scambiata da molti e per moltissimo tempo per quel mercato comunale che invece non è. Dove si fanno orari assurdi e dove le condizioni sanitarie sono una chimera.

Uno potrebbe anche dire vabbè chi se ne importa se non c’è, ma non è così. Un luogo unico per gli operatori farebbe calmierare i prezzi che non salgono ancora di più solo perchè esiste l’altra Cooperativa che fa un minimo di concorrenza. Non guasterebbero nemmeno condizioni sanitarie migliori e anche il portafogli ce ne sarebbe grato.

Ma perché si parla di tutto, ma proprio di tutto a Trapani e non si discute sulla realizzazione di un mercato ortofrutticolo comunale? Non si potrebbe certo parlare di spreco. Sarebbe una struttura utile per un’utenza di 120.000 abitanti. Perché si permette ad un oligopolio fatto da pochi operatori di fare il bello e cattivo tempo a scapito del consumatore finale?

Le domanda che si pone Scarcella sono la naturale conseguenza di una situazione che va avanti da anni.  ma a quanto pare ai nostri politici, interessati più a lottizzare e a organizzare regate, non sono interessati a darvi una risposta…

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