Ecco chi ha veramente chiuso la Fardelliana: PD e Cinque Stelle!

Chiude la Biblioteca Fardelliana

Chiude la Biblioteca Fardelliana

La menzogne sono il pane quotidiano a Trapani. Ci si costruiscono carriere politiche. Provo, per quanto a mia conoscenza, quindi, a mettere un poco d’ordine.

Il 27 marzo 2013 la Regione Siciliana approva la Legge n. 7 che, sostanzialmente, abolisce le Province e “sospende” – sine die – l’elezione degli Organi politici. Dobbiamo ricordare, a tal proposito gli artefici di questo “pastrocchio” nato sotto l’egida del ”riduciamo i costi della politica” di pentastellata memoria.

Chiusura Fardelliana: i colpevoli numero 1, i demagoghi a 5 Stelle

Addio ProvinceFu proprio Giancarlo Cancelleri, deputato e leader del Movimento Cinque Stelle, a sostenere in Aula parlamentare, il 20 marzo 2013 (pag. 61 Verbale): «I cittadini chiedono, ormai da tempo, a gran voce, che vengano eliminate, che vengano abolite le Province, semplicemente per il fatto che ne percepiscono lo spreco di denaro e per il fatto che vogliono, invece, qualcosa di più dinamico».

Ancora, affermò, il pentastellato: «Stiamo finalmente andando nella direzione che i cittadini ed anche il ragionamento politico nazionale, ormai maturo, sta andando: verso l’eliminazione di una casta politica che costa ai cittadini svariati milioni di euro all’anno. E’ questa la verità».

«Chi vince? Vincono i cittadini. Chi perde? Perde chi della politica, della casta provinciale, invece, in questi anni ne ha fatto il proprio lavoro», concluse Giancarlo Cancelleri. Altre news in merito dei grillini sul loro sito regionale.

Chiusura Fardelliana: i colpevoli n. 2, gli incapaci che governano la Sicilia

Abolizione ProvinciaCancellieri era, tuttavia, in questa battaglia, sullo stesso carro del Partito Democratico. «E’ stato detto da altri, e li ringrazio, che il Partito Democratico ha condotto la battaglia per l’abolizione delle Province regionali», sostenne lo stesso giorno, infatti, l’on. Baldo Gucciardi (PD).

«Questa riforma, Presidente, rappresenta il punto di svolta di questa legislatura, io credo. Presidente Crocetta, sono sicuro di andare verso quella “rivoluzione”, come lei l’ha definita», conclude il parlamentare salemitano.

Come dice Gucciardi, quella del marzo 2013 fu la data di “svolta”, della ma non del Governo Crocetta (PD), ma proprio della Biblioteca Fardelliana.

I passi conseguenti a questa Legge “pastrocchio” (pensate che perfino Forza Italia votò contro!) furono: i commissariamenti delle Province, i tagli dei trasferimenti finanziari dalla Regione alle Province, la crisi finanziaria delle Province, i tagli alle “Partecipate” ovvero l’uscita della Provincia di Trapani da Airgest (quindi da Birgi), regalando praticamente le quote alla Regione, e, fra l’altro, l’uscita da Ente co-finanziatore dall’Ente Luglio Musicale e dalla Biblioteca Fardelliana e da altri 19 Enti (leggi TP24.it).

Ma Vito Damiano tenta di mettere una pezza per salvare la Cultura

Vito Damiano su MercatoIl sindaco Vito Damiano, il martirizzato sindaco Damiano, tuttavia, riuscì a salvare per tre anni tanto il “Luglio” quanto la “Fardelliana” raddoppiando il finanziamento del Comune agli Enti, chiaramente con “sacrifici” per altri capitoli del bilancio comunali.

Vito Damiano ci riuscì fino al 30 novembre scorso.

Fardelliana: Ancora il PD mette il bastone fra le ruote

La storia – la cronaca del quotidiano online TrapaniOggi – ci riporta come lo scorso novembre «Con 11 voti a favore, uno contrario e 6 astenuti il Consiglio comunale ha apportato corpose modifiche alle variazioni di bilancio presentate dall’amministrazione Damiano». Il giornale assegna i giusti “meriti”: «si tratta di un maxi emendamento proposto dal capogruppo del PD Enzo Abbruscato», che prevede, fra l’altro come «la dotazione della “Fardelliana” è passata dai 440 mila iniziali a 110 mila euro».

Su quel giornale Enzo Abbruscato provò a minimizzare l’impatto negativo, per la Biblioteca, di quanto da lui proposto: «la Fardelliana riceverà un contributo dalla Regione non ancora quantificabile». Ad oggi le previsioni del “mago” che “vede” cosa e quando si approva qualcosa alla Regione non si sono avverate: nessun finanziamento è giunto dalla Regione.

Magari avverrà, più in la, forse per intuizioni di altri. Di qualche altro deputato, non certo del consigliere comunale del Partito Democratico.

Il sindaco Damiano, tuttavia, non accettando la conseguente chiusura della Fardelliana provò altrimenti. E, proprio lo scorso 30 marzo, propose un altro atto “urgente” per rimpolpare il Bilancio del Comune di 4 milioni di euro di nuove entrate (l’aumento della TARI). Ancora un volta il PD, ed Enzo Abbruscato in particolare, si piazzarono contro un atto che avrebbe loro arrecato danno elettorale. L’Aula non approvò l’atto per … mancanza del numero legale.

«Che Iddio perdoni tutti i consiglieri, perché non sanno quello che hanno fatto, non a me, ma alla Città», li apostrofò il sindaco.

Oggi l’atto conseguente: i 13 lavoratori ex-precari della Fardelliana “licenziati”.

Speriamo che non sia l’ultimo atto di una vicenda che mostra molta approssimazione da parte di chi governa la Regione Siciliana, il Partito Democratico, e chi siede, da troppi anni, sulle poltrone del Consiglio di Palazzo Cavarretta.

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