Venticinque anni fa affondava l’Espresso Trapani

Trapani, 30 aprile 2015 – E’ il 29 aprile 1990. A Trapani si festeggia san Francesco di Paola, protettore dei naviganti. Ma quell’anno a passare alla storia non é la festa del santo, ma qualcos’altro.

L’Espresso Trapani é un traghetto della Conatir che fa la spola tra Trapani e Livorno. Quel giorno si trova dalle parti dell’isola Formica e per entrare nel porto di Trapani deve virare a sinistra, una semplice manovra fatta chissà quante altre volte, ma stavolta qualcosa va storto: la nave sbanda paurosamente, si inclina, si capovolge e infine affonda portando con sé 13 delle 52 persone a bordo. Il tutto in soli 15 minuti.

Ma quale é stata la causa dell’incidente di quella nave “straordinariamente robusta e maneggevole”? Si dice subito che la virata é stata sbilanciata dal fatto che alcuni tir non erano legati con le catene. In realtà lo erano, ma prima di entrare in porto qualcuno deve averli slegati. Di certo non uno dei marinai, e uno dei camionisti superstiti, intervistato da Repubblica, dirà: “Non l’ha fatto nessuno, nessuno!”. L’unico che poteva sapere la verità, il capitano Leonardo Bertolino, all’ultimo viaggio prima della pensione, é affondato con la sua barca e non ce lo può più dire.

Il mistero aumenta se si pensa anche all’incredibile velocità con la quale la nave é stata risucchiata dai fondali, come se il dio del mare avesse fretta di averla a sé.

Così il blog “Rumpiteste”ricorda il tragico evento.

C’è da dire, sulla vicenda nautica, come altrove – sul Forum di Cad3D.it -, sia pure senza citare una fonte, c’è che ci sostiene come “L’Espresso Trapani si trovava a sole cinque miglia dal porto quando il primo ufficiale, per velocizzare le operazioni di sbarco, diede l’ordine di sganciare i mezzi pesanti nel garage e di svuotare le casse zavorra. Intanto il Comandante, superato il faro, ordina di virare a sinistra per allinearsi con il canale di ingresso. La nave prima si inclina a destra, poi a sinistra infine si capovolge affondando in 19 minuti su un fondale di 112 metri“; la “La nave era troppo leggera“, quindi, per svolgere la manovra alla velocità sostenuta, spiega News Liguria.

In più c’è da dire che, invece, sulla vicenda umana, ricorda Mario Torrente su Telesud, come “Quella terribile tragedia del mare sembra però essere caduta nel dimenticatoio, visto che per il 25esimo anniversario del naufragio in città non si terrà nessuna cerimonia pubblica a ricordo delle vittime”.

Eppure Trapani è una città che di mare, e di marinai, ha sempre vissuto e vive tutt’ora.

L'Unita sull'affondamento dell'Espresso Trapani

L’Unita sull’affondamento dell’Espresso Trapani

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