Trapani: Il Brutto ed il Bello delle Comunali 2017

democrazia

Trapani ha conosciuto, comunque, un’esperienza indimenticabile, penso irripetibile. Tanto il prima, che il durante, che il dopo delle elezioni comunali 2017 hanno consegnato tanto a me, quanto al nostro gruppo di “Città a Misura d’Uomo”, quanto ai cittadini tutti degli accadimenti e delle sensazioni che non potranno non fare parte del patrimonio d’esperienza e d’azione di tutti noi.

Non voglio ricordare le vicende giudiziarie che hanno coinvolto due candidati su cinque. Non voglio parlare dell’immagine cittadina e dei cittadini dileggiati sui media nazionali. Non voglio parlare del rocambolesco finale.

Ma penso, piuttosto:

  •  alla leggera (per fortuna) aggressione fisica da me personalmente subita ad opera di un altro candidato sindaco;
  • alla stupida presa in giro di quel nostro candidato che s’azzera per favorire il figlio candidato in una lista avversa;
  •  all’ignobile furto di alcuni voti (tentato da alcuni ed effettivamente svolto da altri) perpetrato a nostro danno, per volontà o ignoranza non lo so, da parte di alcuni presidenti o segretari di seggio;
  • alla grave discriminazione da noi subita ad opera di giornali di regime chiaramente schierati per il candidato del proprio “colore” politico;
  • per giungere alle ingloriose (per chi le ha fatte) ingiurie subite all’ultimo da parte d’un giornalista che è giunto ad accusarci pubblicamente d’essere “la componente peggiore della città”.

Ma ho visto anche, prima e dopo il ballottaggio del 25 giugno dal sapore di dittatura irachena, alcuni, molti o pochi non importa, cittadini finalmente indignarsi, dichiararsi pronti ad impegnarsi in prima persona uscendo dall’apatia e dal servilismo verso i “padroni” del voto e del favore che avvolge grigiamente la nostra pur bella città.

Se saranno rose, fioriranno. Se così fosse, forse, amiamo crederlo, la nostra presenza come “Città a Misura d’Uomo” forse è servita come flebile luce, come segnale di speranza che qualcuno di indipendente dai partiti di sistema c’è, e ci può essere.

Se poi queste rose sapessero e potessero creare un insieme, allora, fra un anno, si potrebbe ascoltare una musica diversa rispetto a quella, pessima, di questa campagna elettorale. E la presenza di un Commissario di Governo, inclusa l’assenza momentanea di un Consiglio comunale, non potranno che aprire utili tempi e spazi di impegno politico libero.

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