La Procura di Trapani indaga sulla gestione del servizio carro attrezzi

rimozione carro attrezzi
Il reato ipotizzato è quello di cui all’art. 328 del Codice Penale ovvero “rifiuto d’atti d’ufficio”. Su esso, dopo un mio esposto, ha aperto un procedimento la Procura della Repubblica di Trapani che ha affidato le dovute indagini al sostituto procuratore dott. Antonio D’Antona. Per il momento non sarebbero stati individuati gli autori dell’eventuale reato.

La vicenda ruota intorno alla gestione del servizio di rimozione veicoli svolto nel comune capoluogo ed al mancato svolgimento della relativa gara per l’affidamento del servizio in concessione. La gara era stata promessa, sul finire del 2015, dall’allora sindaco Vito Damiano in risposta ad un’interrogazione del consigliere Felice D’Angelo.

Dell’avvio del procedimento, tuttavia, non s’è saputo più nulla.

Quello dell’affidamento in concessione del servizio in questione è un mio vecchio pallino. In sostanza chiedo che a Trapani venga applicato il regime della “concessione” previsto dall’art. 354 del regolamento d’attuazione del Codice della Strada e che assicura trasparenza e maggiori regole e garanzie al servizio e permette al Comune di realizzare degli introiti a titolo di “aggio”.

Un pallino per cui ho pure pagato pegno: nel luglio 2015 il sig. Baldassare Adragna, titolare di una delle ditte private che attualmente disimpegnano il servizio, mi ha querelato per un’asserita diffamazione. La scorsa primavera, tuttavia, anche su conforme parere del pubblico ministero dott. Andrea Tarondo, il giudice dott. Caterina Brignone ha archiviato l’esposto dell’Adragna non rilevando alcun reato.

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