A TRAPANI LE BICI SONO D’ORO!

 

bike_sharing

Una notizia buona ed una cattiva. Quella buona è che il Comune di Trapani, nella persona del suo sindaco avv. Mommo Fazio, ha deciso di «investire» su una mobilità «alternativa» ovvero sulla bicicletta. C’è un progetto, c’è una domanda di co-finanziamento. Quella cattiva è che la somma «investita», a fronte di un progetto miserabile (appena 45 bici) sembra assolutamente sproporzionata (oltre 200.000 euro)! Insomma sembriamo davanti al solito caso di sperpero di denaro pubblico.

La delibera in questione è la n. 269 del 14 ottobre 2010.

UNA BUONA IDEA, IL BIKE SHARING. «Il Comune di Trapani – si legge sulla delibera – ha aderito alla proposta avanzata dalla Provincia Regionale di Trapani di predisporre un progetto comune che interessi tutti i Comuni della Provincia denominato “BikeNET-Creazione di una rete interconnessa di percorsi ciclo-turistici ecosostenibili in Provincia di Trapani».

La scelta di aderire al un progetto Comune è dovuta, ci spiega la delibera, al fatto che il bando «contiene indicazioni circa l’attribuzione dei punteggi per la valutazione delle proposte progettuali pervenute prevedendo un criterio di preferenza per i progetti di rete tra Amministrazioni locali».

Il progetto vuole «promuovere sia forme sostenibili di mobilità alterativa ai veicoli a motore, mediante la diffusione delle biciclette e delle biciclette con pedalata assistita aventi emissioni inquinanti in atmosfera nulle o contenute, sia l’utilizzo di energie rinnovabili e l’efficienza energetica attraverso il controllo e la riduzione delle emissioni inquinanti».

Il bike sharing funziona come il car sharing: ci si abbona al servizio e si possono usare le bici che si trovano in vari punti della città. Se il sistema e’ informatizzato, si controlla on line se nel punto bici più vicino ci sono biciclette disponibili, si passa la tessera magnetica nella colonnina per sbloccare la bici, si inforca e si parte. Il monitoraggio in tempo reale dell’uso delle bici fornirà la base dati per pianificare i flussi di utilizzo e per decidere gli ampliamenti del servizio.

 

Sin qui tutto bene. Una misura non condivisibile ma condivisibilissima! Trapani, per il clima, per la limitata superficie impegnata, per la planimetria (pianeggiante) ben si confà ad una scelta di una mobilità ciclabile. La proposta della bici come mezzo di mobilità, poi, è indubbiamente ben conciliabile con un’ipotesi di utilizzo a favore dei turisti che sempre piu’ raggiungono Trapani.

MA UN COSTO ASSURDO. Quella che «stona» è che il Progetto del Comune non solo appare un po miserabile ma anche abbia un costo sproporzionato. Si legge ancora nella delibera: «il Comune di Trapani ha pertanto predisposto la propria scheda progettuale contenente il progetto preliminare‭ ‬per il posizionamento di n.‭ ‬3‭ ‬moduli,‭ ‬per‭ ‬15‭ ‬biciclette a modulo,‭ ‬dotati di pensiline fotovoltaiche e totem informativi per un importo totale di‭ ‬202.593,99‭ euro ‬di cui‭ ‬135.062,66‭ euro ‬quale finanziamento del Ministero dell’Ambiente e‭ ‬67.531,33‭ euro ‬quale cofinanziamento a carico dell’Amministrazione comunale».

Solo 45 bici ed al costo di oltre 200.000 euro? Oltre 4.400 euro l’una? E che sono d’oro?

Comprendiamo che le pensiline sono fotovoltaiche e che cio abbia un costo d’investimento e che ci siano dei «totem» (tabelloni) informativi ma i costi del Progetto sono veramente inverosimili. Rappresentano un vero e proprio spreco di denaro pubblico!

Già senza il finanziamento del Ministero dell’Ambiente, cioè colla propria quota di 67.531 euro il comune avrebbe ben potuto acquistare almeno 400 “Bicicletta city bike 26″ per Hotel con scritta personalizzata» a 149 euro cadauna e riposizionare i posteggi per le biciclette!

Le vie degli «investimenti» sono infinite ed incomprendibili, per noi.

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