BIRGI: PER BOVA DOMANDA DROGATA

ImageREGGIO CALABRIA – Il Presidente della Sogas, la società di gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, dott. Pasquale Bova è chiaro: il co-marketing è un «pannicello caldo». Il sostegno finanziario, da parte degli Enti Pubblici, alle compagnie aeree è, alla lunga, insostenibile. «Ci vuole ben poco per comprendere che quello è un mercato generato da rilevantissimi incentivi pubblici che, una volta cessati, probabilmente lo porteranno ad una sensibile diminuzione», conclude Bova disegnando scenari grigi per Birgi. Perchè è proprio di Trapani-Birgi parla nelle sue dichiarazioni.

Le dichiarazioni di Pasquale Bova s’inseriscono in un duro dibattito ed in pesanti polemiche accese negli scorsi giorni la la Sogas, l’Enac e la Provincia di Reggio Calabria avente per oggetto lo sviluppo dell’aeroporto dello stretto.

Il Presidente della Sogas su Ryanair si è espresso affermando: «tale compagnia aerea, al pari di tante altre compagnie low cost e non, privilegia gli aeroporti che dispongono di incentivi pubblici a sostegno dell’attività volativa e, per questo ha operato, ed a tutt’oggi opera, dove vi sono tali supporti di marketing». Ma si tratta solo di «‘gonfiare’ temporaneamente la domanda di trasporto … in presenza di detti incentivi pubblici». Domanda, in sostanza, che si spegnerebbe – secondo Bova – l’indomani della cessazione degli incentivi.

Intanto, «pur non condividendo tali ‘pannicelli caldi’ (si è per una crescita reale della domanda di trasporto aereo, dettata dalle effettive esigenze del territorio), essi sono stati tuttavia chiesti all’Ente Regione Calabria, come anzidetto, da Sogas Spa per evitare, in presenza di un offerta di Vettori distorta da tali incentivi ( è noto che le compagnie aeree prediligono aeroporti sostenuti da incentivi pubblici), ma a tutt’oggi, purtroppo, non si è avuto alcune esito».

La strada maestra dell’amministrazione di un aeroporto, invece, per il presidente della Sogas, è quella del
«l’abbattimento dei costi gestionali annui attraverso una politica gestionale di risanamento ed efficientamento aziendale». Bova cita il caso di Reggio Calabria. Con la sua gestione i costi sono calati da «da euro 10.200.000 ad euro 6.800.000». Meno costi di gestione vogliono dire meno tasse aeroportuali e, quindi, in sostanza egualmente un incentivo alle compagnie aeree, senza bisogno di intaccare il bilancio pubblico.

«Si è già raggiunto pressoché un traffico di 600.000 passeggeri
– assicura comunque il presidente Pasquale Bova – , quota massima dell’attuale bacino di utenza che l’estrema Calabria riesce oggi ad esprimere, vista la limitata consistenza delle attività produttive in questo territorio, gli scarsi insediamenti turistici, la limitata ricettività alberghiera: questa limitata realtà socio-economica non stimola adeguatamente, purtroppo, la domanda di trasporto aereo».

«E’ stato, peraltro, presentato all’Ente Regione un “business plan” per lo sviluppo turistico della estrema Calabria attraverso l’uso del mezzo aereo, prevedendo a tal fine euro 1.835.000 di incentivi pubblici regionali: a tutt’oggi si attende riscontro, per potere sostenere, attraverso il sostegno allo sviluppo turistico, anche l’attività volativa. L’annunciata realizzazione, poi,
– chiude Bova – della stazione ferroviaria della linea metropolitana leggera in prossimità dell’aeroporto consentirà certamente di invogliare gli utenti della cosiddetta “Piana di Gioia Tauro” e dell’alto Jonio reggino ad utilizzare l’aeroporto dello Stretto, incrementando ulteriormente così l’utenza aeroportuale e, quindi, l’attività volativa».

FONTE: STRILLI.IT

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