CARA SALINAGRANDE: GESTIONE INADEGUATA

TRAPANI – Prima «un clima piuttosto ostile da parte dei gestori e degli operatori del centro nei confronti della comunità tunisina in particolare», poi «alle vessazioni verbali si sono aggiunte anche aggressioni fisiche». E’ quanto denunciano, sul blog “Sicilia Migranti”, lo scorso 20 maggio, Diana Pisciotta e Giorgia Listì, due “osservatori” che hanno svolto «attività di monitoraggio presso il C.A.R.A di Salinagrande». «La continua pressione psicologica non fa altro che aumentare le tensioni e creare disagio tra gli ospiti del Centro», aggiungono.

«Abbiamo modo di pensare – raccontano ancora sul blog “Sicilia Migranti” – che tale azione sia dovuta alla presenza scomoda, per i gestori del Centro, di questo folto gruppo di persone, che nel loro Paese hanno avuto la possibilità di studiare e di imparare diverse lingue. Molti di loro infatti, un po’ la vicinanza geografica, un po’ perché spinti dalla forte attrazione per il nostro paese, parlano bene l’italiano e non hanno paura di muovere critiche verso un sistema che non funziona, come appunto quello del C.A.R.A.».

«Questo gruppo interpreta i dissensi e le lamentele diffuse e condivise tra gli ospiti del centro, e trovandosi in una posizione strategica, poiché sono gli unici in grado di comunicare sia con gli italiani che con i francofoni o gli anglofoni è stato preso di mira. Ci è stato riportato che alcuni di loro, tra cui quelli sloggiati con la forza, sono stati separati e sparpagliati in camere diverse con gruppi di richiedenti asilo provenienti da altri paesi».

Altre aggressioni avverrebbero fra migranti di diversa provenienza geografica. Diana Pisciotta e Giorgia Listì, raccontano, ad esempio, di aggressioni, sempre su tunisini, avvenute da parte di «sei afghani». I due “osservatori”, in questo caso, denunciano come: «ancora una volta ci sono diversi testimoni secondo i quali gli operatori del centro non sono intervenuti a placare i tafferugli, anzi, avrebbero lasciato i ragazzi in balìa della furia dei loro aggressori. Su uno di loro abbiamo visto evidenti segni di graffi e lividi, che però il ragazzo si è rifiutato di farsi curare in ambulatorio».

«È evidente che ancora una volta lo spirito di vera accoglienza che dovrebbe essere garantito ai richiedenti asilo viene meno, mentre il clima nel centro è sempre più teso e invivibile», commentanto Diana Pisciotta e Giorgia Listì.

Ancora gli “osservatori” segnalano, su Sicilia Migranti, l’incapacità dei gestori dell’accoglienza di «garantire ai minori stranieri dei reali percorsi integrativi, partendo quanto meno dall’insegnamento della lingua».

Auspichiamo che la situazione degli migranti a Trapani non sia, in futuro, un “problema di ordine pubblico”, ma sia al centro anche delle valutazioni della politica locale e, soprattutto, della Curia.

FONTE: SICILIA MIGRANTI

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Una risposta

  1. Gianfranco Maruzzello ha detto:

    Mi meraviglia la totale disinformazione di chi scrive questi articoli. Nel C.A.R.A. di Salina Grande non vi sono minori non accompagnati, vengono periodicamente effettuati corsi di italiano, informatica.. più corsi di educazione civica.
    Infine non sono mai state rilevate azioni violente o di discriminazione di operatori nei confronti degli ospiti tunisini.
    è grazie a giornalisti come voi che l’Italia si trova dov’è adesso.
    Saluti.