Come se piovesse: la Trapani dei bombardamenti

Trapani, 11 aprile 2015 – Il 6 aprile 1943 Trapani subiva un pesantissimo bombardamento da parte degli anglo-americani. Il 25 maggio di tre anni fa, l’ing. Salvatore Caruso, relazionando alla “Libera Università Tito Marrone” di Trapani, ricordava “la Trapani dei bombardamenti” rileggendo alcuni brani del proprio libro “Come se piovesse”. Ne stralciamo, di seguito, dal sito dell’associazione una parte ritenendo di fare cosa gradita all’autore, all’Ente e, soprattutto, ai trapanesi che vogliono ricordare la propria storia.

Le sventure della città, in quel periodo, originarono dalla posizione particolarmente strategica di Trapani, nello scacchiere della guerra in Nord Africa ed al necessario supporto dei belligeranti che naturalmente ha avuto il suo naturale sviluppo nel canale di Sicilia.

Trapani divenne subito un’importante base operativa aereo-navale e come tale, conseguentemente, un importante obiettivo per le offensive aeree e navali delle forze nemiche.

Vi soggiornavano spesso convogli navali di trasporto truppe, munizioni, combustibili , vettovaglie. Spesso erano presenti sommergibili e MAS, navi da guerra di scorta. Gli aeroporti erano oggetto di frenetica attività di supporto ai convogli e di offesa ai convogli nemici.

Tra l’entrata in guerra del 1940 e la sua conclusione si susseguirono numerosi bombardamenti, che sia pure con diverse strategie e con diverse disponibilità di tecnologie e di risorse, sconvolsero la città.

Medaglia d'oro

Medaglia d’oro

L’intervento degli Americani sbilanciò drammaticamente l’equilibrio delle forze in campo e le modeste attività contraeree della città risultarono impotenti contro i grossi bombardieri ( le famose ‘Fortezze volanti’) che, da una quota troppo alta per loro, colpivano gli obiettivi con chirurgica precisione i quartieri di Mezzo e di san Pietro furono quasi rasi al suolo con profonde ferite al patrimonio artistico e culturale della città. Esempi, in tal senso, possono essere considerati i danni, spesso risultati irreparabili, arrecati al teatro Garibaldi, alla chiesa di San Michele ed ai ‘Misteri’ in essa custoditi, gloria e vanto di forte connotazione cittadina.

Alla fine del conflitto la topografia del centro cittadino risultò profondamente sconvolta e fu contabilizzata la perdita di 940.000 m³ di edifici pubblici e privati.

Perirono 6.000 persone (più del 10% della popolazione del tempo).

A seguito di questi eventi e di tale fiero comportamento della sua gente, la città di Trapani fu insignita nel 1961 della Medaglia d’oro al Valor Civile.

Conservo il convincimento che questi fatti abbiano un alto valore e che sia doveroso conservarne memoria, soprattutto per le nuove generazioni, oggi profondamente impegnate da nuove difficoltà. La consapevolezza della nostra storia è un valore forte su cui basare il loro cimento.

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