La cultura può dar da mangiare ai cittadini o ai politicanti

Trapani, 13 giugno – Un vecchio politico, e ministro, italiano è passato alla storia per la sua finanza “creativa” ma sarà ricordato, ancor di più, per la sua celebre frase: «con la cultura non si mangia». Noi non condividiamo tale pensiero. I casi di “cultura” che produce reddito, specie all’estero, sono innumerevoli. E’ tutta questione di mentalità, di onestà, di capacità manageriali.

Un esempio l’abbiamo proprio a Trapani. La “cultura”, almeno nell’immaginario collettivo, nel capoluogo, è rappresentata dall’Ente “Luglio Musicale trapanese” e dall’Ente “Biblioteca Fardelliana”. Si tratta di due Enti, oggi, interamente e solamente partecipati dal Comune di Trapani. Enti che presentano due storie simili, ma che dal giugno 2012 si biforcano.

DUE MANIERE DI GESTIRE CULTURA A TRAPANI

Uno, la “Fardelliana” si mostra essere un mero stipendificio, il 69,98% dei suoi introiti è finalizzato a pagare stipendi al personale. L’altro, il “Luglio”, vi destina solo il 27,50%. Uno, la “Fardelliana” vive di soli introiti pubblici; l’altro, il “Luglio”, riesce ad inserire nel proprio Bilancio 2013, sia pure simbolici, introiti privati (11mila euro). In uno, la “Fardelliana”, il Direttore si concede un premio di posizione di circa 26mila euro; nell’altro, il “Luglio”, l’Amministratore Delegato, all’insediamento, giugno 2012, si taglia lo stipendio del 21% rispetto al suo predecessore (2.075 euro al mese lordi piuttosto che 2.650) per poi scendere a 1.500 dallo scorso primo gennaio. In uno, la “Fardelliana”, infine, non si crea o inventa nulla, prendendo pure i rimproveri di associazioni di categoria, l’AIB l’associazione italiane biblioteche o di illustri professori universitari del settore, il prof. Solimine de La Sapienza di Roma, che definisce la “Fardelliana «luogo triste e senza smalto» ed il suo personale «sottoutilizzato». L’altro, il “Luglio”, che, per la prima volta nella sua storia autoproduce un proprio DVD e ottiene il copyright della sua produzione.

Uno, la “Fardelliana”, andando ai nudi numeri, che chiude il Bilancio 2012 (non ha ancora pubblicato, al 13 giugno 2014, il Bilancio 2013) con un “Avanzo” di 18.874 euro, ma che non registra in Bilancio, come “denuncia” il Revisore dei Conti dott. Gerolamo Camarda, i trattamenti di fine rapporto del personale maturati (305.210 euro al 31/12/2012); l’altro, il “Luglio”, che chiude il Bilancio 2013 con un “utile di gestione”, pre tasse, di 144.345 euro.

RIFLESSIONI SU COME SI PUO’ AMMINISTRARE LA CULTURA

Riteniamo, a chiusura della nostra riflessione, che compito della Politica non è solo quello di reperire fondi, prelevandoli dalle già esauste tasche dei cittadini, per versarli nei “pozzi senza fondo” delle proprie “Partecipate” (“Luglio”, “Fardelliana”, “Trapani Servizi”, ATM-ex SAU ecc). Pozzo dove spariscono nel buco nero degli stipendi di persone parcheggiate nell’Ente spesso per fini clientelari, nel buco nero delle “consulenze” e degli “investimenti” pubblicitari. Riteniamo che la politica, debba, entrare nel merito delle gestioni economiche degli Enti, dare indirizzi ben precisi agli Amministratori sulla tipologia di servizio da offrire. Questa è, per noi, la Politica che guarda all’interesse della cittadinanza amministrata e non dei propri protetti dentro tali Enti.

Non le promesse da marinaio da vecchia politica, non alle “mirabolanti” magie televisive dei novelli maghi della prestidigitazione, deve guardare l’attento sguardo del cittadino, ma alla corretta e trasparente amministrazione dei Bilanci. In caso contrario sarà facile, certo, scendere in piazza a protestare contro i dovuti aumenti delle tasse, ma sarà anche inutile: chi doveva scappare col “malloppo” è già scappato e se lo gode.

Se non condividi la finanza creativa, quella che non gestisce correttamente i Bilanci, e credi che con la cultura si possa “mangiare”, o se la pensi pure al contrario, t’invitiamo a spiegare le tue motivazioni nel commento a questo post.

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