ECOSISTEMA URBANO: FONDO CLASSIFICA PER TRAPANI

ECOSISTEMA URBANOIeri, 17 ottobre 2011, Legambiente ha presentato a Genova i risultati dell’edizione 2011 del rapporto Ecosistema Urbano. Fatte salve le tre vincitrici Venezia, Bolzano e Belluno, piuttosto negativo il giudizio generale sulla qualità della vita nei 104 capoluoghi di provincia italiani, che l’associazione giudica “in stallo” dal punto di vista delle politiche ambientali.

Il problema principale resta quello dell’inquinamento atmosferico, che solo nei grandi centri causa 8.500 morti l’anno. L’allarme smog, in particolare, riguarda oltre la metà dei centri urbani, dove aumenta il ricorso al mezzo di trasporto privato a discapito di tram, autobus e metropolitane. A Trapani, ad esempio, ogni cittadino fa solo 30 viaggi l’anno con l’autobus, contro i 210 viaggi di Siena….

In fondo alla graduatoria di Ecosistema Urbano continuiamo a trovare città siciliane: Palermo, Messina, Catania, ma anche le più piccole Siracusa e Caltanissetta, Trapani.

Anche per quanto riguarda Trapani, la situazione è rimasta alquanto inalterata, non si sono fatti passi avanti: tra le piccole città siamo al 42° posto (su 45), un risultato non proprio onorevole…

I parametri analizzati quest’anno sono gli stessi degli anni passati, con una novità: la sicurezza. Sicurezza intesa come rischio urbano composto da traffico automobilistico, il lavoro, lo smog, la saltuarietà dell’approvvigionamento idrico. Ma andiamo con ordine e analizziamo i diversi valori, riguardanti nello specifico la nostra città.

RIFIUTI

 

Differenziata – POSIZIONE 41/45 – la percentuale della raccolta differenziata è bassissima. Siamo al 10,5%, non certo un dato lusinghiero se pensiamo che già dal 2006 si doveva raggiungere la quota del 35%. Abbiamo un solo centro di raccolta comunale: dovevano essere tre. Uno è stato soppresso e l’altro è diventato sede di un fruttivendolo….

 

Produzione di Rifiuti – POSIZIONE 36/45 Ma si sa, la raccolta differenziata da sola non basta, bisogna anche cercare di ridurre a produzione di rifiuti ed anche qui non stiamo messi bene: in un anno ogni trapanese produce 609,7 kg di rifiuti contro i 404,5 di Belluno. Fa specie che ne produciamo più che nella maggior parte delle grandi città (Milano ad esempio ne produce 507,9 Kg per abitante). Delle campagne locali per incentivare la riduzione degli imballaggi o il consumo dei detersivi alla spina, con il riciclo dei contenitori, dovrebbero essere attenzionate maggiormente dalle nostre amministrazioni.

 

ARIA

 

Se sui rifiuti si piange, sulla questione aria certo non si ride… Non abbiamo sistemi di rilevazione di Polveri sottili (il famoso quanto dannoso pm10), delle emissioni pericoloso (il biossido di azoto) e neanche sul rischio ozono. Trapani langue in classifica con uno sconsolante “nd”.

 

L’aria non interessa a nessuno! Nessuno crede che siano tematiche da attenzionare. C’era una volta un pulmino acquistato dalla provincia per effettuare il rilevamento della qualità dell’aria… ma se ne sono perse le tracce. Storia vecchia. A nessuno importa cosa respirano i nostri bambini all’ora di punta in via Fardella, all’uscita dalle scuole Umberto, ma basta passare di li ad una certa ora e ci si rende conto di come invece la questione andrebbe approfondita a dovere.

 

ACQUA

 

Sul piano idrico le cose vanno un po meglio. Poco però.

 

Consumi – POSIZIONE 37/45 – Il cittadino trapanese non ha certo la vocazione al risparmio: consuma 185,5 litri di acqua per abitante al giorno. E questo nonostante le difficoltà di approvvigionamento che si riscontrano in città a causa del dissalatore che a settembre 2011 ha già contato più di 30 giorni di mancato funzionamento dall’inizio dell’anno. E’ anche una scelta di civiltà: l’acqua è un bene primario che va salvaguardato e non buttato via il che non significa “rimanere lordi” e non lavarsi ma evitare quegli sprechi che si verificano in tutte le nostre famiglie.

 

Dispersione – POSIZIONE 12/45 – Il dato qui è positivo: solo il 19% dell’acqua immessa si disperde. Si può fare meglio: a Pordenone sono al 10%, ma bisogna anche sapersi accontentare.

 

Depurazione – POSIZIONE 31/45 – Qui si pensava meglio ed invece siamo solo al 31° posto. Pur avendo un depuratore questa posizione dipende da una serie di sotto indicatori come la quota di abitanti allacciati, i giorni di funzionamento dell’impianto, l’eventuale superamento della soglia di 125mg/l in uscita della domanda chimica di ossigeno e l’efficienza del sistema. Si vede che ancora qualcosa va messa a punto…. C’è da lavorare anche qui.

 

TRASPORTI

 

Su questo indicatore ci sono le note veramente dolenti.

 

Trasporto pubblico – POSIZIONE 21/45 – Il dato potrebbe sembrare incoraggiante… una onorevole metà classifica, ma se guardiamo a Siena, anch’essa città medio-piccola, i viaggi sono 210, sette volte di più. Chiaramente non si può pensare di arrivare ai numeri delle grandi città, ma si può e si deve fare di più. Va bene la politica dei parcheggi a pagamento (disincentivare l’uso dell’auto), ma va meno bene la realizzazione di nuovi parcheggi. Si sa, lo abbiamo ripetuto più volte: chi semina parcheggi raccoglie traffico!

 

Mobilità sostenibile – POSIZIONE 21/45 – Questo dato misura quanto le amministrazioni locali facciano per incentivare un trasporto alternativo come autobus a chiamata, car sharing, mobility manager. Solo Genova raggiunge il punteggio di 100, mentre Trapani si ferma ad un più modesto 21,4.

 

In particolare quest’ultima figura del Mobility Manager è interessante: gli enti pubblici con più di 300 dipendenti per “unità locale” e le imprese con complessivamente oltre 800 dipendenti, devono individuare un responsabile della mobilità del personale che deve coordinare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, facendo si che si porti al minimo l’utilizzo dell’auto.

 

AMBIENTE

 

Verde, pedoni e bici: questo è il capito più prettamente dedicato all’ambiente, suddiviso in sei sottoindicatori.

 

Alberi e giardini – POSIZIONE 41/45 – È di ben 0,71 mq/abitante l’estensione pro capite di verde fruibile in area urbana. Un po pochino. Di qualche tempo fa l’idea di un Parco Urbano in città, ma non si riusci a dare seguito alla cosa. Contrada Cassiere, ottimo punto per la realizzazione è stato ormai definitivamente accantonato. Adesso si parla dell’area della tonnara Tipa. Zona interessante che dovrebbe andare a riqualificare tutto un circondario abbastanza fatiscente.

 

L’attenzione andrebbe focalizzata sui tipi di piante da utilizzare anche considerato la fine che hanno fatto le palme volute da Giulia Adamo sulla litoranea qualche anno fa (per chi non se lo ricordasse sono seccate tutte!!). La speranza è che presto venga realizzato.

 

Isole pedonali – POSIZIONE 40/45 – Incredibile a dirsi ma non ce ne sono. Si tende a confonderle con la zona a traffico limitato di cui abbiamo ben 0,03 mq per abitante (non saranno troppi??). Anche sotto questo aspetto si potrebbe fare di più. Il nostro è un centro storico che potrebbe essere pedonalizzato ancora. Insistiamo con la proposta, impopolare, di tagliare la città al livello del vecchio canale rendendo tutto ciò che è al di la della villa Margherita pedonale o almeno Z.T.L.

 

Piste ciclabili– POSIZIONE 34/45 – Abbiamo 0,35 metri di pista ciclabile equivalente ogni 100 abitanti. Quale che sia questa pista lo sappiamo: è quella della via libica che, tra sterpaglie e diroccamenti, finisce nel nulla. Certo, statisticamente esiste, di fatto no!

 

Adesso pare esserci un progetto per la realizzazione di ciclovie a Trapani che dovrebbero interessare la litoranea, la via Fardella e alcune zone delle saline dietro il porto… Circa 20 km di pista ciclabile. Speriamo bene…

 

Ciclabilità – POSIZIONE 19/45 – Quest’indice misura la capacità delle amministrazioni comunali di attivare un ventaglio di strumenti che favoriscano la mobilità ciclabile (come un piano specifico o il bike sharing. A Trapani, sicuramente hanno fatto gioco le 20 bici comprate dalla SAU nel 2006, che continuano a fare statistica ma non chilometri. Se qualcuno ha notizia di queste bici ce lo faccia sapere….

 

Questo, in sintesi, il quadro che fa riferimento alla nostra città. Un quadro non certo esaltante che evidenzia come ancora il concetto di vivibilità sia lontano dall’essere realizzato. Non bastano certo un po di basolato per far di una città un modello di vivibilità. Ci vuole ben altro: programmazione, perseveranza e idee capaci anche di scontentare qualcuno. Scelte svincolate da ragionamenti politici e di coraggio. Il coraggio di rivoluzionare un assetto urbano consolidato ma su cui ancora si può intervenire perchè trattasi di piccola città.

 

Bisogna programmare adesso per il futuro, pensando ai benefici a lungo termine.

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Una risposta

  1. Laura Grammatico ha detto:

    Continuo a leggere classifiche a dir poco disonorevoli che riguardano la mia città, io sono un mobility manager in cerca di lavoro, sono giovane e con tante idee, eppure a Trapani non c’è possibilità di fare qualcosa di buono per tutti. Si spendono tanti soldi inutilmente e non si pensa ad inserire figure giovani e dinamiche che farebbero la differenza. Sarebbe bello ogni tanto avere un primato positivo.