ELEZIONI: LA DESTRA FA CAMPAGNA DA FAR WEST

TRAPANI – A decorrere dal 30° giorno antecedente quello delle elezioni, i partiti o gruppi politici partecipanti alle elezioni con liste di candidati possono affiggere manifesti di propaganda, stampati, giornali murali od altri, esclusivamente negli appositi spazi individuati e assegnati d’ufficio dalla Giunta municipale seguendo l’ordine di ammissione delle liste o delle candidature.-

Questa regola sembra non interessare molti candidati a Sindaco e alcuni candidati consiglieri della città di Trapani. Senza volontà di rispettare le regole e senza controllori, la democrazia diventa “far west” dove vige la regola del più forte e del più furbo.

Quando poi chi dovrebbe controllare non controlla e magari è pure parte della giunta, il conflitto di interessi è insanabile.

Vito Damiano, manifesti abusivi in via PalmeriEd allora il viso di un candidato Sindaco può sfrecciare il 6 aprile affisso in un autobus dell’azienda municipalizzata, può apparire in via Marsala e può sfoggiare la sua nuova cravatta in via XXX Gennaio il 7.4.2012.- Per amore del vero anche altri candidati Sindaci lo seguono. Uno campeggia nella Via Mazzini, nella Via Virgilio e in Viale Regione Siciliana. Un altro in via Marsala in versione casual.- Non mancano candidati consiglieri (Via Virgilio, Via XX Gennaio e Viale Regione Siciliana), anch’essi pronti a testimoniare che le regole ci sono, ma probabilmente si possono violare per una sanzione amministrativa.

Vito Damiano, manifesti abusivi in via MarsalaLa cosa singolare è che tutti dedicheranno particolare attenzione alla legalità, nel programma elettorale e nei loro discorsi, e tutti dichiareranno, in campagna elettorale, di essere probi paladini della legge, dimenticando che il politico che viola la legge tradisce due volte. La prima volta se stesso quale cittadino che non sa rispettare la norma e la seconda volta la collettività alla quale si propone come recettore di ideali generali che avrebbe il dovere di tutelare.- Per amore del vero questi soggetti non andrebbero votati, primo perché non meritano di essere votati e poi perché non meritano apprezzamento popolare.

Rimane l’ultima domanda: dov’è il controllore. Forse bisognerà aspettare un intervento, con Lucio Dalla, “ L’anno che verrà”.

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