FAZIO: DA TELESUD UNA RITORSIONE

Girolamo Fazio
TRAPANI – I panni sporchi vanno lavati a casa, dice un saggio detto. Perchè poi, invece, quando si comincia a litigare in pubblico emergono dettagli sconcertanti e compromettenti. La lite in questione è quella fra il sindaco di Trapani Girolamo Fazio (Partito della Libertà) ed il presidente dell’emittente televisiva Telesud, Massimo Marino. Dalle parole, che sembrano macigni, scaturisce un quadro chiaro: quando, almeno temporalmente, Fazio, coi soldi dei contribuenti, finanziava Telesud, l’emittente era «amica», oggi che il sindaco ha tagliato la ricca convenzione emerge una ritorsione piena di critiche sull’operato del sindaco. Un fenomeno che denunciamo da tempo.

Un fenomeno che riemerge, al contrario, ad Erice. Quando Tranchida vince le elezioni la TV di Marino era chiaramente in posizione negativa col sindaco della vetta, per poi cambiare atteggiamento alla firma della convenzione. Ora Tranchida è bravo e sempre presente in TV.

Dichiara il sindaco di Trapani Mommo Fazio, a seguito della sentenza di assoluzione di presidente e direttore di Telesud, processati per tentata estorsione: «Non vi è stata una assoluta esclusione della colpevolezza, ma solo un “ragionevole dubbio”. Non sarebbe stata raggiunta la prova che i servizi giornalistici fortemente critici nei confronti dell’Amministrazione fossero finalizzati al rinnovo della stipula della convenzione con l’Amministrazione stessa e ciò non consente di configurare il reato di tentata estorsione».

«Non viene negato in alcun modo nella sentenza l’atteggiamento “ritorsivo” dell’emittente nei confronti dell’Amministrazione ed anzi lo stesso atteggiamento “ritorsivo” è stato stigmatizzato, censurandolo, dal procuratore generale nel processo di secondo grado» aggiunge il sindaco Fazio.

«Secondo l’accusa, l’emittente avrebbe accentuato i toni della critica, che pur rimanendo nei limiti della liceità risultava sgradita all’amministrazione, abituata ad una linea amica, con il deliberato fine di indurre il Fazio a stipulare la convenzione», precisa ancora – in un comunicato pubblicato sul sito del Comune il sindaco -, aggiungendo che «Il giudice, per inciso, fa riferimento anche alla posizione di Giacomazzi sostenendo che la frase asseritamente pronunciata “non lo tengo più” (Marino), riferita dal sindaco, sarebbe da intendersi come relativa “proprio alla inusuale linea editoriale che l’emittente stava intraprendendo quale momento di vendetta, di ritorsione”».

Il sindaco Fazio conclude esternando lacrime da coccodrillo: «chi ha il coraggio di denunciare un sopruso rimane spesso soccombente ed isolato».

Massimo Marino, presidente di Telesud, prova, prima a prendere con ironia le dichiarazioni del sindaco.«Dobbiamo prendere per oro colato il “ Verbo “ del  Sindaco, perché come si sa le verità processuali sono ben diverse dalla “ Verità “, che ovviamente nella circostanza è quella di Nostro Signore di Palazzo d’Alì». Poi le bolla con «Altre panzane in libertà»!

Marino, piu’ seriamente, invoca un intervento della Magistratura in merito alle sibilline dichiarazioni del sindaco: «chi doveva dissipare quel dubbio (per raggiungere la certezza della colpevolezza), per motivi che non mi sento di giudicare, ha deciso di non farlo»: «Se le parole hanno un senso, e non sono vaneggiamenti in libertà, mi pare evidente che si riferisse o a cittadini omertosi, o a Istituzioni complici e/o influenzabili», rileva il presidente di Telesud, che conclude «credo, forse, ci debba essere qualcuno che ne debba chiedere spiegazioni d’ufficio» al sindaco.

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