Il Comune perde contenzioso: quasi 100 mila euro di danno

Trapani, 22 febbraio 2015 – Oltre 97 mila euro. E’ quanto il Comune di Trapani ha dovuto liquidare, a seguito di una sentenza del Tribunale Civile di Trapani, per non aver assunto un funzionario dopo aver bandito ed espletato in concorso.

La somma è stata liquidata lo scorso 9 febbraio, ma la sentenza del Tribunale era giunta al protocollo del Comune già nel maggio 2014.

I fatti risalgono, tuttavia, al 2011, epoca gestione Fazio.

In quel tempo la Giunta Municipale (deliberazione n. 100 del 16 aprile 2010) aveva «disposto l’indizione di un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di n. 1 posto di dirigente tecnico a tempo indeterminato. Successivamente (deliberazione n. 125 del 7 giugno 2011) aveva esteso il concorso a n. 2 posti dirigenziali tecnici anziché solamente 1».

Espletato il concorso, però, mentre il vincitore del concorso, la dottoressa Rosalia Quattrosi, veniva regolarmente assunta; per il secondo classificato, l’ing. Giuseppe Vicari, invece, improvvisamente, con deliberazione della Giunta Municipale n. 227 del 27 ottobre 2011, si decideva di rinviare l’assunzione in ruolo «fino alla naturale conclusione del mandato sindacale» (maggio 2012).

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Girolamo Fazio

Girolamo Fazio

L’assunzione, però, non avveniva più neanche allora poiché, nel frattempo, avendo il Comune violato il “Patto di Stabilità” subiva, per legge, il blocco delle assunzioni.

Nella delibera, la Giunta Fazio, motivava la propria decisione col fatto che «sia stato notificato al Comune di Trapani il ricorso innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo proposto da un partecipante al predetto concorso per l’annullamento del provvedimento di esclusione».

L’ing. Vicari, tuttavia, a difesa dei propri diritti ed interessi, avviava, contro il Comune di Trapani, un iter giudiziario, prima al TAR e poi alla Sezione Lavoro del Tribunale di Trapani.

Il TAR, con sentenza n. 191 del 26 gennaio 2012, accogliendo il ricorso del Vicari, annullava la Delibera n. 227 della Giunta Fazio, «ritenendola illogica e carente» poiché non esternava con chiarezza «in cosa consista l’interesse pubblico della sospensione della graduatoria».

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A seguito, poi, della sentenza n. 137 del 13 marzo 2013 del Tribunale di Trapani, l’ing. Vicari otteneva tanto il riconoscimento dell’assunzione con decorrenza retroattiva 2 novembre 2011, tanto la corresponsione delle retribuzioni arretrate (66.848 euro), gli interessi per la ritardata corresponsione delle retribuzioni (2.966 euro) e il rimborso delle spese legali (4.187 euro).

Al Comune restavano a carico, altresì, i versamenti pensionistici sulle retribuzioni arretrate corrisposte (altri 17.835 euro) e quelli dell’IRAP (ulteriori 5.682 euro).

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In totale, in sostanza, il danno per il Comune, per la cattiva gestione del personale è ammontato in 97.924 euro, senza che, in cambio dell’esborso, il Comune abbia fruito della prestazione del funzionario (entrato in servizio, appunto solo nel corso del 2013).

Al danno, poi, la beffa.

L’ing. Giuseppe Vicari, entrato in servizio per sentenza del Tribunale, si dimetteva, rocambolescamente, e in maniera che non è stata mai ben chiarita (ma sembra in polemica con la gestione del sindaco Damiano), dal posto di lavoro il 6 ottobre 2013 per tornarsene a lavorare al Comune di Palermo, da dove proveniva, sia pure con una qualifica e retribuzione inferiore.

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