Il Libro dei Sogni della Giunta Tranchida: dalla pista ciclabile alle nuove pensiline ATM

Bilancio sociale

C’è crisi ! “Bambole non c’è una lira”, ripetono all’unisono sindaco e assessori !
Dobbiamo tagliare il superfluo” – hanno pensato certamente, e pertanto:
a) niente più riqualificazione della sede stradale e pedonale di via Ammiraglio Staiti;
b) stop alla riqualificazione della piazza Vittorio Emanuele;
c) annullato il programma di riqualificazione del tratto stradale attiguo allo storico Abbeveratoio di Largo Madonna;
d’) salta il progetto di utilizzo del Fondo Saporito per implementare la portata Sistema Idrico di Bresciana.
Uno tsunami !

Abbeveratoio Borgo Annunziata

Il progetto abortito dalla Giunta Tranchida per Abbeveratoio Borgo Annunziata

La Giunta Municipale di Trapani ha redatto un “Piano triennale delle Opere Pubbliche” (Deliberazione n. 162) che prevede opere per circa 91.478.500 euro. Nel Piano, però, non sono più previste le opere falcidiate, prima indicate, la cui paternità risaliva all’Amministrazione Damiano.

Sic ! Veramente incomprensibile escludere la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele che, però, ad onor del vero, l’Amministrazione Tranchida ha pensato di mummificare chiudendola al traffico autoveivolare in attesa … del nulla. Come a dire, mentre penso a cosa farne, purché sia diversa dall’idea di quel “Damiano”, colloco un pochino di transenne e di succedanei.

Però, in compenso, dentro il Piano ci infilano:
– alcune pensiline tecnologiche alle fermate dell’ATM (570.000 euro);
– l’ammodernamento del parcheggio Egadi gestito dall’ATM (557.000 euro).

Sull’onda muntisa non può non pensarsi alla realizzazione di una “ciclovia con sistema di bike sharing” (si prevede di spendere 1.500.000 euro). Questa volta il colore non sarà sicuramente rosso Gabibbo.

Tanta voglia di fare, ma senza piccioli per realizzare

Pista Ciclabile EriceUn Piano Triennale che i sudditi di Sua Maestà la regina potrebbero chiamare “The fantastic book of dreams”, mentre per i contribuenti nostrani e gli “addetti ai lavori” quel Piano è il “libro dei sogni”.

A quanti verrà voglia di leggerlo, ecco il Piano Triennale Opere Pubbliche 2019-2021, un elenco infinito o quasi, come le sterminate praterie del vecchio West, di opere pubbliche che il Comune ritiene necessarie per la città. Mannaggia alla miseria, se la fantasia non manca, mancano i piccioli per realizzarle. Il risultato è che si va da un Piano Triennale all’altro, ma delle opere non si intravede neanche l’avvio del cantiere.

In sintesi, per realizzare le opere che la Giunta valuta come indispensabili per la città, il medesimo Organismo ha proposto in Bilancio 2019/21 appena 5.462.000 euro a fronte del costo previsto in 91.478.500 euro. Insomma, davvero pochino mettere sul piatto il 6% scarso. Per il grosso della somma necessaria, cioè ben oltre 82 milioni di euro, gli occhi sono puntati al cielo per pregare i Santi o gli Angeli, od ambedue, ma non perché si speri ad una pioggia di banconote, ma semplicemente perché non si ha idea dove bussare a quattrini.

Il lettore, a questo punto, potrebbe domandare: – A che serve il Piano Triennale delle Opere Pubbliche ? Dai Palazzi, gli risponderebbero: Serve, punto e basta ! Se continui ad insistere, quella è la porta.

Il Libro dei Sogni per una città … da sogno !

Intanto, occorre sforzare le sinapsi per comprendere quale è la “visione” della città dell’attuale Amministrazione scesa dal Monte. E’ innovatrice o modello “tira a campare”?

E’ quella di una città … asfaltata ! La Giunta Tranchida ipotizza infatti, nel triennio, interventi per 4.500.000 euro per sistemare strade e marciapiedi.

Non mancano, tuttavia, nel “libro dei sogni”, interventi per la manutenzione straordinaria e gli efficientamenti energetici in un po’ tutte le scuole comunali, elementari e medie dell’obbligo, e per gli adeguamenti strutturali in quasi tutte le palestre e gli impianti sportivi, se comunali. Si va dalla “Pinco” alla “Cottone”, dalla “De Rosa” alla “Cappuccini”, correndo fino al pattinodromo (servirebbero 5.000.000 euro solo per questi altri interventi).

E siccome gli “auspici” male non fanno e nulla costano, la Giunta ha pensato bene di inserire nel “Piano Triennale” solo gli “auspici”. Ergo, di realizzare l’ammodernamento della rete idrica cittadina (servirebbero 20.700.000), la copertura (“capping”) definitiva delle vasche dei rifiuti esauste in contrada Borranea (8.550.000 euro), il completamento delle opere di urbanizzazione di Villa Rosina (14.500.000 euro), gli interventi di contrasto all’erosione della Litoranea Nord (5.524.000 euro), la sistemazione del tratto dell’impianto di depurazione di via Marsala che già più volte si è rotto causando nauseabondi allagamenti (servirebbero 3.052.000 euro).

Tutte opere degne di attenzione, anzi primarie, ma che devono fare i conti con le scarse somme presenti nel Bilancio di Previsione 2019/21 , assolutamente insufficienti per questo ciclone di investimenti. In poche parole, un fatto certo, o quasi, c’è: resteranno solo progetti di carta da conservare nell’archivio dei sogni, meglio ancora degli annunci da far rimbalzare sui giornali locali.

Salvo un miracolo !

Tra gli interventi più qualificanti del Piano Triennale, a mio parere, c’è l’ipotetica realizzazione del “Parco Urbano della Tonnara di San Giuliano – Punta Tipa” (servirebbero 4.430.000 euro). Non condivido, invece, l’ipotetica realizzazione di case popolari per i giovani (“social housing”) all’interno dell’ex Macello di Rione Cappuccinelli (4.260.000 euro),

A conti fatti, è ipotizzabile che, delle azioni previste nel Piano, a fine anno si “attupperanno” con asfalto le buche più anziane sulle strade, qualche palo malmesso dell’illuminazione pubblica sarà sostituito, e chissà se ci sarà la risoluzione dei problemi più urgenti alla piscina di viale Tenente Alberti e quegli altri in un paio di scuole (Simone Catalano e Livio Bassi ?).

E i sogni? Nulla di cui preoccuparsi ! Con un formidabile “copia e incolla” saranno certamente re-inseriti nel “Libro dei sogni” (alias “Piano Triennale”) del 2020/2022 , sempreché non cambi il sindaco.

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