Interventi sulla Riserva per fare posto al nuovo Porto

TRAPANI – Un’operazione di riperimetrazione della Riserva Orientata delle Saline di Trapani e Paceco renderà possibile la realizzazione di una banchina e di un molo dalla lunghezza di 202 metri.

Un investimento che, a detta dei suoi fautori, darà una bocata d’ossigeno all’economia Trapanese.

Il porto di Trapani si appresta a diventare protagonista. Grazie all’approprinquarsi delle regate preliminari della Coppa America che vi si terranno nell’autunno prossimo, sono fiocatti i finanziamenti e con essi anche le polemiche: da un lato ci sono coloro i quali vedono, nei lavori che si andranno ad espletare, delle prospettie di sviluppo incentrate sulle attività prevalentemente mercantili, altri vi leggono invece un ulteriore attacco al patrimonio storico e naturalistico della città e portano a sostegno di questa tesi il fatto che, l’isola della colombaia finirà di essere tale a causa dei lavori che in essa sono previsti.

Il porto, infatti, subirà un vero e proprio stravolgimento e con esso anche alcune zone, direttamente o inirettamente coinvolte nell’evento.

Della Colombaia abbiamo già detto: praticamente finirà di essere un’isola. In essa verrà costruita un nuovo porticciolo che si allungherà verso sud, mentre il piccolo esistente e che si protende verso nord verrà ampliato fino a diventare una cosa sola con la terra ferma.

Anche se con qualche perplessità sulla Colombaia, per la quale tra l’altro non sono previsti restauri e che farà “bella mostra di se” incombendo con la sua fatiscenza sui porti turistici di nuova creazione, i lavori sin qui elencati possono anche starci, soprattutto se calati in quell’ottica di sviluppo a carattere commerciale e turistico che si ha in mente di promuovere.

Altri interventi sono previsti anche nella zona dell’attuale riserva orientata delle saline di Trapani e Paceco, la quale, con tutta probabilità subirà un ridimensionamento.

Lo stesso Wwf per rendere possibile il rispetto dei tempi previsti, ha predisposto e consegnato alle autorità competenti una proposta di riperimetrazione della riserva. Nella proposta verrebbero stralciate dall’attuale perimetro alcune aree fortemente antropizzate e l’area dello “sporgente Ronciglio, interessata dalla realizzazione di un molo di 202 metri.

Mentre l’ente gestore risulta avere un atteggiamento abbastanza elastico nei confronti di questo primo intervento, sembra mostrare un po di timore per quanto riguarda la spinosa questione della sistemazione dei fanghi che risulteranno dal dragaggio del porto: circa 800 mila tonnellate.

I dragaggi che si intende fare produrranno infatti fanghi pari a 800mila metri cubi che si vorrebbe depositare all’interno di queste saline non rientranti nell’attuale perimetro della riserva, ma in quello della ZPS. “Non basta dire che questo deposito sia temporaneo,” dicono dal WWF “ma occorre ora prendere decisioni e dare garanzie affinché questo sia davvero non definitivo. Se si dimostrerà che non sono possibili altre soluzioni, vogliamo che ora si decida dove questi fanghi andranno definitivamente e vogliamo che a tal fine siano accantonati i fondi necessari e che sia previsto un progetto di recupero di queste aree”.

Come si evolverà la questione lo sapremo nei prossimi mesi, anche se, probabilmente la riserva verrà davvero leggermente ridimensionata e le infrastrutture verranno realizzate, forse stavolta a ragione di chi è a favore di un piccolo sacrificio per portare a Trapani una spinta economica che possa anche essere il volano per la creazione di posti di lavoro. Unico effetto colaterale: finirà con l’arricchirsi chi già lo è….

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