La proposta: un assessore all’Antimafia

antimafia

Dalle pagine di questo Giornale abbiamo più volte sollecitato un impegno maggiore nella lotta alla mafia. Ovviamente si è trattato solo d’inviti a chi esercita il potere, a prestare maggiore attenzione al sistema di potere mafioso imperante nella nostra Provincia. A tal proposito, qualche addetto stampa, ci ha accusato di dire cose scontate, conosciute da tutti e, come tali, inutili! Noi la pensiamo diversamente!

Per crescere dobbiamo arrestare la nostra cultura mafiosa

Pensiamo, anzi, che dette affermazioni sono gravi e fanno parte di una cultura mafiosa. Se diciamo cose scontate che Tutti sanno, come mai non cambia nulla? Vuole forse significare che ci si è assuefatti ed accondiscendenti alla mafia ed al sistema di potere da essa controllato?

L’indifferenza è un elemento culturale che favorisce la mafia. La nostra stessa cultura siciliana spesso c’induce ad un linguaggio e ad un modo di pensare che collima con la mentalità mafiosa. Si ritiene “normale” che per qualsiasi cosa di si ha “bisogno” si cerchi la “raccomandazione” di un amico influente a cui si “resta obbligato”. Quando si viene a conoscenza di ruberie di denaro pubblico si suole dire “è un picciotto sperto chi ci sapi fari”.

Certo sin quando si tratta di fare semplici dichiarazioni contro la mafia (alcuni si limitano ancora a definirla “criminalità organizzata”) tutti siamo d’accordo, ma nel momento in cui si deve passare a trovare gli strumenti necessari a lottarla nessuna proposta o iniziativa si è presa, anzi, si dice ma “sti cosi si sannu e un c’è bisognu di scrivili”.

I compiti del futuro assessore all’antimafia

Recentemente abbiamo proposto che il futuro Sindaco di Trapani faccia una discriminante antimafia; ora aggiungiamo che se veramente si vuole lanciare un messaggio reale ed efficace, proponiamo a tutti i Partiti che al Sindaco che appoggeranno o proporranno, preveda un Assessorato antimafia. Parliamo di un Assessorato specifico i cui poteri sono, da parte nostra, ben chiari e definiti e che, badate bene, non si sostituisca al potere giudiziario né a quello di Polizia, ma sia propositivo e di controllo sull’operato della Giunta di cui farebbe parte.

Si noti bene parliamo di un Assessorato e non delle solite Commissioni d’inchiesta pluripartitiche che da oltre un secolo (dalla Commissione Sonnino ad oggi) si sono susseguite e le cui conclusioni sono state disarmanti, né di un semplice Assessorato alla legalità (questa dovrebbe essere una norma seguita da qualsiasi Giunta).

L’Assessorato che noi proponiamo e che speriamo le forze politiche facciano propria, deve avere il controllo sugli appalti comunali dettandone le regole e le esclusioni; effettuare proposte per l’utilizzo dei beni espropriati alla mafia dandone un utilizzo a scopo sociale; istituire un rapporto organico con le Scuole per organizzarvi dibattiti sulla mafia e sul racket; favorire tutte le Associazioni che sul territorio diffondono una cultura antimafia.

In buona sostanza dovrebbe essere un riferimento culturale e tangibile della lotta alla mafia. Queste sono delle indicazioni di massima che possono essere ampliate e meglio definite con il contributo delle forze politiche, sindacali ed associative territoriali di cui attendiamo conferme e suggerimenti.

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