L’incarico di WebMaster al Comune: Ecco come Tranchida lo diede a Messina

La Giustizia è eguale per tutti

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I processi penali sono pubblici. Sono però pochi coloro che, per curiosità, frequentano le Aule di Giustizia. I processi sono lunghi, farraginosi, seguirne esito viene difficile. Salvo i casi «eclatanti» seguiti e raccontati dalla stampa. Questo caso quello che tratta di Filippo Messina l’ex-webmaster del Comune di Erice, ovviamente, non ha ricevuto l’interesse della stampa locale trapanese; è facile immaginare perchè.

Perchè a nessun giornalista interessa fare sapere come vengono dati gli incarichi di lavoro al Comune, di «sottogoverno» o di semplice svolgimento di piccoli compiti tecnici? Perchè lo si sa; e perchè i cittadini già lo sanno o credono di saperlo: si danno sempre e solo ad amici, parenti, capicorrente e portaborse. Così sono convinti.

Magari la battutina Telesud la fa, ma si ferma lì.

I cittadini non sanno, però, che così non si fa. O, almeno, non lo si dovrebbe fare. Almeno dal 2007; ci sono Leggi in proposito. Il Decreto «Bersani», ad esempio.

Ecco la deposizione di Messina al Processo contro il blogger Salvo

Ecco, però, alcuni dei punti salienti dei verbali del processo che ha visto opposto il WebMaster (l’ex) del Comune di Erice, per incarico del sindaco Giacomo Tranchida (Partito Democratico-Mov. Erice che Vogliamo) e il blogger Natale Salvo, che aveva pubblicamente denunciato l’andazzo già prima che Tranchida desse l’incarico a Filippo Messina (22 dicembre 2007: «ERICE, OTTOMILA EURO ANNUI AL WEBMASTER»).

Verbali che chiariscono come si arriva a sentenza in questo Paese e come si danno gli incarici nei Comuni, anche in quelli amministrati dalla «Sinistra».

In Aula, il 29 aprile 2015, rispondendo a domanda del Pubblico Ministero, Filippo Messina conferma che il suo rapporto di lavoro al Comune di Erice è semplicemente «subordinato sostanzialmente ad un rapporto fiduciario con il primo cittadino».

Filippo Messina: Ero il legale rappresentante del Movimento Politico «Erice che Vogliamo»

Messina prosegue le proprie dichiarazioni, ora rispondendo al proprio avvocato difensore Giuseppe Marabete ed ammettendo i propri rapporti col Movimento Erice che Vogliamo «Io, … sono stato individuato come il tesoriere del movimento, e per legge, e prassi normativa, il tesoriere del movimento è anche il legale rappresentante del movimento politico».

Messina continua nel confermare quello che è noto a tutti ma che lui sembra poi negare nell’atto di querela: «Mi sono ritrovato a fare campagna elettorale, da cittadino per il probabile sindaco, con il quale ho sviluppato un rapporto di fiducia e collaborazione, e verosimilmente anche per questo poi ho proseguito il mio rapporto nello staff del sindaco all’interno del comune di Erice».

Filippo Messina nei Forum Joomla si presentava come Paippo

primavolta di paippoIl teste poi passa all’analisi dell’avvocato difensore dell’imputato, l’avv. Fabio Altese: «In questo arco temporale, dal 1989 al 2007, lei quali siti web ha realizzato?». Altese vuole comprendere se esiste un forte esperienza professionale nel settore della redazione di siti web tale da farlo preferire, per esperienza e competenza quindi, agli altri candidati all’avviso pubblico emanato dal Comune di Erice nel dicembre 2007.

Messina ha la memoria corta, sembra, e va in difficoltà: «Mi chiede troppo, io gliene posso dire tre o quattro – replica – … www.villafrancesca.it, www.tranchidapererice.it … Questo era a titolo non oneroso, era a titolo gratuito … osolemio.it, egaditour.it,..». Non ricorda oltre.

Altese allora chiede se corrisponda al vero che, collo pseudonimo di Paippo, Filippo Messina, frequentasse dei Forum per acquisire informazioni su come installare il sito web del Comune di Erice, lavoro per il quale sarà pagato 8.000 euro lorde all’anno per quasi l’intero mandato del sindaco Giacomo Tranchida: «Ora io ho qui alcuni di questi forum che non è un’attività illegale, in cui lei dice: “Sono alla prima esperienza di Joomla”, in cui lei dice: “Sono assolutamente un novizio”. Quindi lei è la prima volta che utilizzava questo?».

Messina, anche qui, se ne esce con una risposta di una tranquillità che lascia allibiti: «mi presentavo quindi come l’imbecillotto di turno per avere le informazioni che mi occorrevano, altrimenti non le avrei avute».

Filippo Messina: Conoscevo Tranchida, non se l’incarico l’ho avuto perchè avevo fatto campagna elettorale per lui

Natale Salvo / Giacomo Tranchida scontro da 200 mila euroMessina prova ad insistere: l’avviso pubblico non era emesso per cercare il tecnico migliore, ma «L’avviso pubblico prevedeva fosse un incarico fiduciario».

«Va bene – rincara l’avvocato Fabio Altese – , però c’era una selezione, cioè c’erano dei candidati, bisognava fare una selezione, voglio capire, la mia domanda è mirata a questo. Era un incarico politico o era un incarico che doveva essere dato in base ad una valutazione di competenze professionali eccetera?».

Messina se la cava con una battuta: « … l’avviso pubblico diceva che l’incarico sarebbe stato conferito sulla base di una scelta esclusiva e personale del sindaco e il soggetto inserito sarebbe stato parte dello staff del sindaco. Se poi l’incarico era un incarico di natura politica, personale, di simpatia o per qualunque altra cosa, quello non compete me saperlo, dato il fatto che conoscevo Giacomo Tranchida, per carità. Ma se me lo ha dato perché gli stavo simpatico o perché avevo fatto campagna elettorale per lui, o perché la sera prima avevamo mangiato un piatto di cous cous alla scicara (trascrizione fonetica), credo che quello non competa saperlo a me. Mi ha scelto, non le so dire il perché».

L’avvocato Fabio Altese chiede conferma: «Lei ha fatto parte anche dello staff organizzativo della campagna elettorale dell’allora sindaco, del 2007 parliamo?». Messina non può che lapidariamente ammettere: «Mi sembra di aver già risposto, sì».

Dal 2007 la Legge Nazionale boccia gli incarichi «fiduciari»

trasparenzaA proposito dell’avviso pubblico, ci sarebbe da dire ben altro. Ad esso, infatti, si perviene per un obbligo di Legge, previsto dal cosiddetto Decreto Bersani sulla «trasparenza»: «Le amministrazioni pubbliche disciplinano e rendono pubbliche, secondo i propri ordinamenti, procedure comparative per il conferimento degli incarichi di collaborazione» (art. 32, Decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223).

«L’affidamento diretto – precisa la Deliberazione n. 296 Adunanza del 25 Ottobre 2007 dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici – [rappresenta] una lesione del principio di concorrenza che permea di sé l’intera normativa nazionale e comunitaria».

Aggiunge l’Autorità nell’ottobre 2007 quindi già prima dell’incarico del sindaco Tranchida al Filippo Messina: « … è dunque venuto meno l’orientamento secondo cui gli incarichi di collaborazione esterna, in quanto contratti d’opera intellettuale, hanno in genere natura fiduciaria e possono essere affidati intuitus personae a soggetti dotati di apposita competenza; pertanto, non è ammissibile affidare incarichi di collaborazione esterna senza un preventivo confronto concorrenziale, anche al fine di scoraggiare l’abuso di tale strumento, che grava in modo rilevante sulle finanze pubbliche».

Se si può dire che, pochi giorni prima dell’affidamento dell’incarico di WebMaster, il Comune di Erice, con l’adozione di un apposito Regolamento, abbia rispettato il testo «formale» della Legge Nazionale lo stesso non si può dire che sia stata rispettata la «sostanza» della norma, quantomeno a mio parere e credo anche a parere dell’Autorità di Vigilanza.

Questo si leggeva negli articoli del 2010 di AltraTrapani; questi erano i fatti; questo è stato confermato dal teste principale d’accusa: colui che ha presentato l’esposto alla Procura.

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