PIAZZA MARTIRI, PROGETTO FATTO A PEZZI
TRAPANI – Questa settimana abbiamo sbirciato fra i lavori in corso in Piazza Martiri d’Ungheria. Quelli per la realizzazione della “famosa” rotonda, per intenderci. E siamo rimasti sorpresi, in negativo. Del bel progetto di cui, in rete, erano circolate delle accattivanti immagini, resta ben poco. Della ancor piu’ “famosa” valorizzazione della Piazza ancor meno.
Abbiamo pure dubbi sulla reale riuscita della messa in “sicurezza” della Piazza al fine di ridurre i “punti di conflitto” e quindi gli incidenti stradali.
Probabilmente per venire “incontro” a volontà altrui, ad interessi di due privati, l’Amministrazione Fazio sembra aver fatto stravolgere ai tecnici il progetto ammirato come vincitore del concorso di idee lanciato dalla stessa Amministrazione. L’interesse, forse, di due privati cittadini, conta di piu’ dell’interesse di un’intera città.
«Il progetto si propone di riqualificare l’area attraverso una maggiore utilizzazione della stessa da parte dei cittadini». Così scriveva l’architetto Mimmo Marchese nella relazione di presentazione del progetto di riqualificazione di Piazza Martiri d’Ungheria. Per poi aggiungere «La proposta progettuale prevede di … offrire ampi spazi per il tempo libero anche in considerazione della totale assenza in zona di spazi riservati ad attività umane di relax e relazioni tra individui».
Belle parole, brillanti idee. Ma tutte cancellate. Nelle immagini a corredo di questo articolo è possibile ammirare alcune tavole del progetto, per come sono pubblicate sul sito internet “archiportale” e per come sono pubblicate anche sul sito internet del Comune.
Purtroppo, come dicevamo, il progetto ha subito – nella realizzazione – due modifiche sostanziali che ne stravolgono il senso e fanno perdere ingenti metri quadri e la funzionalità a quelle aree che dovevano essere “vissute” dai cittadini.
E’ stata ridimensionata l’area a verde ad est, per lasciare lo status quo di asfalto davanti l’alimentari Canino. Probabilmente a “servizio” dei suoi clienti e fornitori.
Ancora maggiore il danno all’ipotesi progettuale originale con il “taglio” dell’isola pedonale a sud, cioè davanti l’azienda di commercio di sanitari Basile. Anche qui, si “dice”, per venire “incontro” alle esigenze di “carico e scarico” merci di Basile, che, però, avrebbe potuto provvedere altrimenti, magari aprendo per tale ipotesi un accesso posteriore, in via Alcamo.
A vedere le “tracce” dei lavori (i marciapiedi sono stati già in buona parte posti), inoltre, sembra proprio che i punti di “conflitto” delle correnti di traffico si sono moltiplicati, come le possibilità, quindi, di fare incidenti. Insomma il progetto, così per come realizzato, non serve a nulla se non a far spendere soldi alla Città.
L’amministrazione ha fatto le sue scelte, politicamente legittime ovviamente. Ma avrebbe potuto discuterne col Consiglio comunale e risponderne ai cittadini che vedono morire sul nascere la nascita dell’unica prima piazza cittadina effettivamente fruibile ai cittadini. Purtroppo, come al solito, ha fatto, invece, una scelta solitaria.