Salvatore Barone vittima di un grave errore giudiziario?

La Giustizia è eguale per tutti

Contrordine companēros:
Salvatore Barone è stato scarcerato !
Oltre ad essere ritornato uomo libero, non è più “mafioso”.

Allo stato attuale, per il GIP « non sussistono i gravi indizi di colpevolezza ».

Tanto ci fa sapere la stampa [1]. Prima, era tornato libero anche l’enologo Leonardo Urso, pure lui coinvolto nell’inchiesta Ruina.

Non so se essere felice per la libertà dell’uomo oppure irritato per l’ingiustizia che, seppur per breve tempo, ha comunque subito.

Sic stantibus rebus.

Su un uomo, l’ex presidente dell’ATM SpA di Trapani ed ancora presidente della cantina Kaggera di Calatafimi, unanimemente conosciuto come persona mite, era stata riversata una delle peggiori accuse, una “montagna di fango”, ovvero l’essere componente di una “famiglia” criminale.

Era stato fermato, ammanettato e recluso nella Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani.

Barone, Non aver paura dei nemici che ti attaccano, ma guardati dagli amici che ti adulano.

Come la classica ciliegina, benché in nessuna parte delle indagini si facesse riferimento alla sua lunga attività professionale in ATM SpA, il sindaco di Trapani, il rag. Giacomo Tranchida, non ci pensò più di tanto, e subito è stato pronto a metterla in dubbio.
Si tratta, solo per essere espliciti, di quello stesso sindaco che, appena qualche mese prima, gli aveva conferito l’incarico fiduciario, ossia basato “sulla sua fiducia” di Amministratore Unico, prima, e Presidente, di ATM Spa, subito dopo.

Così volle dichiarare alla stampa che scrisse: « Ha già disposto (ndr: il SINDACO), tanto in capo agli uffici comunali competenti, quanto all’indirizzo del nuovo CdA di ATM, i necessari ed opportuni approfondimenti » [2].
Ed ancora, sempre il SINDACO:
« E’ comunque mio dovere di Sindaco, venuto a conoscenza dalla stampa di una operazione antimafia che interessa anche un ex alto dirigente di una partecipata del comune, avviare debiti approfondimenti ricognitivi » [3].

Queste le notizie apparse sui giornali. Si tratta dei soliti proclami diffusi quotidianamente dal loquace annunciatore e grafomane Tranchida.

Una fiducia volatile o, più semplicemente, quella del sindaco, forse « a beneficio esclusivo dell’informazione, “pi fari scrusciu” ».

In tal senso il commento del decano Aldo Virzì [4] su Tvio.

Se fosse vero la seconda ipotesi, trattasi di uso strumentale, per rendiconto personale, di una vicenda umana prima ancora che giudiziaria; in vero apparirebbe meschino.

Se Barone fu arrestato ed ora è libero, un Magistrato ha sbagliato

Da ieri comunque, il fatto vero è che Salvatore Barone è libero, è a casa coi propri familiari.

Ma le giornate in cella non possono essere certamente dimenticate, sia dallo stesso Barone e sia dalla gente. Fanno friggere i pensieri questi fatti anomali, fanno tornare alla mente le disgrazie accadute al noto presentatore Enzo Tortora.

Come è possibile che due magistrati di Trapani etichettino come mafioso un uomo, ed un altro, di Palermo, rilevi l’insufficienza di indizi ?

C’è qualcosa che mi sfugge.

La soggettività delle interpretazioni ha soppiantato l’oggettività dei fatti?

La soggettività delle interpretazioni ha soppiantano l’oggettività dei fatti?

La norma contenuta nell’articolo 273 del Codice di Procedura penale è chiara e non dovrebbe consentire errori: « Nessuno può essere sottoposto a misure cautelari se a suo carico non sussistono gravi indizi di colpevolezza ».
Fa’ piacere sapere che la Giustizia possegga i propri “anticorpi” e che sia in grado quindi di correggere i propri errori, ma anche un giorno di carcere è sempre troppo per un innocente.

Perché incontrò Pidone ? Barone dovrebbe dare una spiegazione

Tali riflessioni garantiste – in linea con l’articolo 27, comma 2, della nostra Costituzione che ci impone come « l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva » – certamente non cancellano che alcuni fatti, riportati dai magistrati di Trapani nell’ordinanza di fermo di Barone [5].

Sono oggettive :

  • Salvatore Barone incontrava in luoghi privati Nicolò Pidone ,soggetto condannato definitivamente per mafia,
  • la cantina Kaggera assumeva, o comunque sovvenzionava anche modestamente, familiari di detenuti.
Barone-Pidone2

Si tratta di fatti, ripeto il vocabolo fatti, che meritano un approfondimento d’indagini.
Non c’era bisogno alcuno, invece, di “spettacolarizzare” l’inchiesta con un provvedimento che il GIP di Palermo ha dichiarato come immotivato ed intempestivo.
Questo vale per Salvatore Barone, ma vale in ogni caso, pure per il semplice ladro di una mela rubata per fame.

Fonti e Note:

[1] TP24, 18 dicembe 2020, “Operazione ‘Ruina’, scarcerato l’enologo Leonardo Urso“.

[2] TrapaniSì, 15 dicembre 2020, “Mafia. Operazione Ruina: Tranchida dispone approfondimenti sull’ex ATM Salvatore Barone“.

[3] Tvio, 17 dicembre 2020, “ARRESTO DI BARONE. LA RICHIESTA DI TRANCHIDA DI UNA INDAGINE INTERNA ALL’ATM SCATENA L’OPPOSIZIONE: “ E’ STATA UNA TUA NOMINA FIDUCIARIA”. LA SUA RISPOSTA”.

[4] Tvio, 31 dicembre 2020, “CASO BARONE: TRANCHIDA SI AUTOCHIAMA IN CAUSA E ATTACCA LA STAMPA“.

[5] NataleSalvo.it, 22 dicembre 2019, “Ruina”: Barone uomo di fiducia di Tranchida e di Pidone“.

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