Spiaggia, il Comune: pochi i coli fecali

Trapani, 25 giugno – Il Comune di Trapani, con un comunicato apparso sul sito internet è stato preciso: «si rassicura la cittadinanza che a seguito di analisi di laboratorio, non si rilevano tracce di inquinanti. Pertanto, la balneazione può considerarsi sicura». Il Comune faceva riferimento «alle notizie allarmistiche e infondate diffuse circa l’eventuale pericolo di inquinamento delle acque prossime all’ex hotel Cavallino Bianco».

I RISULTATI DELLE ANALISI: 18 COLI FECALI!

Poi, però, in “eccesso” di trasparenza, pubblica i dati delle analisi cliniche compiute dalla dott. Giuseppina Miceli del laboratorio Bioanalisi.

Da queste si rileva che i due campioni sono stati prelevati a distanza di 100 metri dal punto di scarico di via Tunisi, tanto a destra che a sinistra, ed a 30 cm. di profondità.

In entrambi i campioni risultano dei batteri “coli fecali”.

18 UFC/100 ml. a destra dallo scarico, quindi, crediamo, in direzione ex-hotel Cavallino Bianco (insomma proprio dove insiste la spiaggia più gradita alle famiglie trapanesi con bambini). 6 UFC/100 ml. a sinistra, quindi in direzione Centro.

Si tratta di un “inquinamento” inferiore alla “concentrazione limite” che è stabilita in 30 UFC/100 ml. Quindi l’inquinamento è presente, e non assente come affermano dal Comune, ma dentro i limiti che fanno considerare l’acqua dell’area del Cavallino Bianco idonea alla balneazione.

ANALISI FATTE MALE, NON RISOLVONO I DUBBI

La Legge (DPR 470/82), che tratta la materia delle “acque da balneazione”, sottolinea che va rilevato, per ogni prelievo, il dato dell’ora del prelievo, della temperatura dell’acqua e dell’aria, la direzione ed intensità del vento, lo stato del mare (calmo, mosso ecc), la direzione ed intensità della corrente superficiale. Dati, evidentemente, importanti per dare una corretta lettura ai risultati del prelievo.

Le analisi della dott. Miceli, pubblicate sul sito del Comune, non riportano questi Dati.

Altra notizia al limite: l’OD, ovvero l’ossigeno disciolto, nei campioni, raggiunge una saturazione del 75% (quando il limite è dell’80%). Tanto maggiore è questo dato tanta elevata è concentrazione di sostanze organiche in decomposizione. Questo dato, però, è influenzato da diversi fattori, fra cui la temperatura dell’acqua. Ecco perché è importante rilevarla.

La buona notizia, comunque, è che, invece, gli “Spreptococchi fecali” sono assenti in entrambi i campioni.

PERCHE’ FARE LE ANALISI A 100 METRI DAGLI SCARICHI?

Quello che non spiega la dott. Miceli di Bioanalisi è a che distanza dalla battigia sono stati prelevati i campioni.

Una cosa è, infatti, se sono stati prelevati a 100 metri dalla riva, un’altra se sono stati prelevati a circa 30 metri, la zona più frequentata dai bagnanti più piccoli.

Ancora, non è dato conoscere, inoltre, se a distanza minore dallo scarico fognario, i dati dei “coli fecali” rientrino, o meno, nei limiti a tutela della salute.

E’ noto, infatti, che molti bagnanti stazionano a distanze prossime agli scarichi, a poche decine di metri.

Le analisi, insomma, andavano fatte all’uscita dello scarico, non a 100 metri a distanza tale, insomma, di permettere una diluizione delle colonie fecali!

In conclusione riteniamo che le analisi, atteso che la zona di spiaggia fra il Cavallino Bianco è molto frequentata da bambini, andrebbero rifatte e con maggiore frequenza.

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