Trapani, Comune incapace d’incassare la Tarsu 2013?

Trapani, 8 settembre – Ma a Trapani, aumentano le Tasse, si o no? A rafforzare la nostra convinzione che aumentino, e smentire le dichiarazioni del sindaco Vito Damiano sul «beneficio per tutti i contribuenti» dal taglio delle tasse comunali, giunge, il giorno 2, un comunicato stampa del Gruppo di Forza Italia.

«Avremmo voluto attivare una discussione con l’amministrazione che fosse andata nella direzione di un contenimento della pressione dei tributi locali afferma il capogruppo dei berlusconiani Francesco Salone ma da questo punto di vista l’amministrazione è sorda e l’intento di porre al massimo tutte le aliquote sembra essere l’unico indirizzo che il sindaco Damiano è in grado di dare per tenere in piedi il bilancio del Comune»-

«L’Amministrazione Damiano – prosegue il comunicato di Forza Italia – vorrebbe tornare a mettere le mani in tasca ai trapanesi ponendo la TASI sulle prime case al massimo [2,5 per mille, NdR] a fronte di servizi offerti dal nostro comune sotto la soglia della sufficienza. È politicamente inopportuno chiedere ai cittadini denari per prestazioni che non vengono erogate».

Salone, quindi, assicura che «Il Gruppo di Forza Italia non voterà la proposta di delibera dell’amministrazione Damiano che intende portare al massimo del 2,5 per mille l’aliquota TASI sulla prima casa, l’imposta sui servizi indivisibili di cui fruiscono i cittadini».

Sin qui si tratta del solito comunicato demagogico di una forza politica che prima sceglie il candidato sindaco, poi scrive con lui e sottoscrive un programma, infine – quando il sindaco viene eletto e mostra una certa indipendenza nella scelta dei nominativi cui assegnare “poltrone” e “prebende” – ne prende le “distanze”.

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Salone e Forza Italia, infatti, e qui si dimostra la loro “malafede”, omettono, nel comunicato, di indicare DOVE, su che voci in dettaglio (PEG), intervenire per comprimere i costi del Bilancio comunale così da poter tagliare anche le entrate e quindi le tasse! E’ facile urlare “tagliamo le tasse”, ben più difficile dire quali categorie di servizi o di cittadini colpire per tenere il bilancio in equilibrio: si rischierebbe di inimicarsi qualche elettore!

La “lettura politica” del Comunicato di Forza Italia non è nostra, ma dello stesso sindaco Damiano che, con un comunicato stampa del 4 settembre replica: «Nulla dice – Francesco Salone, nel comunicato d’accusa – sulle conseguenze che la sua, molto propagandistica, proposta di riduzione dell’aliquota TASI dal 2,5 all’1 per mille comporterebbe sul bilancio: meno 2.3 milioni di euro. Deve dire allora dove e come andare a recuperarli, e lo dovrà dire in Consiglio, assumendosene la conseguente responsabilità».

Ma Salone, poi, però, aggiunge, nella sua dichiarazione, qualche informazione nuova ed importante: «Solo il 53% dei trapanesi ha pagato il tributo [la TARSU/TARES 2013, con tutte queste sigle ci stiamo perdendo NdR]. Un mancato introito che, se non in questo bilancio, sicuramente in quelli della prossima amministrazione si tradurrà in un buco finanziario, senza pari, di oltre sei milioni di euro».

[Tweet “Solo il 53% dei trapanesi ha pagato interamente la TARES del 2013”]

L’informazione è, di massima, confermata dal consigliere Franco Ravazza (Uniti per F.). Scrive tale consigliere, in una recente interrogazione – la n. 72 del 25 agosto – presentata al sindaco, «premesso che dai dati sulla raccolta dei tributi, … solo una parte dei cittadini trapanesi ha versato tutte le rate [della Tares, NdR], … al fine di recuperare la corposa quota di tributi non versata, si predispongano i necessari adempimenti per attivare la ESAZIONE di tali tributi».

E qui si rischia, l’ammette lo stesso Ravazza, che «le quote non riscosse della Tares» ricadano «sui cittadini che hanno invece regolarmente pagato i tributi l’anno precedente»: e ciò, se si verificasse, rappresenterebbe un grande esempio di iniquità ed inefficienza amministrativa!

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