Salvo: Ho rifiutato la candidatura alla Camera dei deputati

Conferenza Salvo

«Non sarò candidato alla Camera dei deputati per la “Lista del Popolo”», a dichiararlo Natale Salvo, dopo che negli scorsi giorni, invece, da parte dello stesso Antonio Ingroia, co-fondatore del movimento politico, era giunta la proposta di candidatura.

«Ho una visione della politica “romantica” – spiega Salvo -, legata a metodi di lavoro e merito delle proposte non per forza alle candidature e alle ipotetiche “poltrone”. Dopo aver attivamente partecipato a una prima fase del progetto politico di Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa, ho valutato che metodo e merito non fossero convergenti con i miei e ho semplicemente respinto la proposta».

«A mio parere, l’idea di fondo dei due fondatori è valida: superare gli steccati di “destra” e “sinistra” per costruire una forza politica che promuova l’attuazione della Costituzione Italiana, oggi calpestata di fatto – aggiunge Natale Salvo -. Tuttavia, un tale progetto ha bisogno di tempo per fare incontrare e amalgamare storie, persone e idee. Il tempo, in circa un mese di vita del progetto, non c’è stato».

«Lascio ad altri, quindi, di rappresentare la provincia di Trapani alla Camera. Nello specifico al giovane sociologo marsalese dott. Giacomo Sansica. A lui vanno i miei migliori auguri di buon lavoro».

Il bilancio dell’esperienza con la Lista di Antonio Ingroia

«Io resto egualmente soddisfatto per l’esperienza fatta: dal lavoro svolto di progettazione, webmaster e webcontent del sito nazionale della Lista del Popolo all’averne materialmente scritto circa metà del programma politico. Ma, soprattutto, l’esperienza mi ha permesso di conoscere tante validissime persone:

  • l’ex giornalista di Repubblica e della Rai Glauco Benigni,
  • l’economista perugino Guido Grossi,
  • il dott. Franco Trinca dei No-Vax,
  • il giurista pesarese Lamberto Roberti,
  • il generale dei carabinieri trevigiano Nicolò Gebbia,
  • l’avvocato Lillo Musso di Ravanusa, solo per citarne alcuni».

In conseguenza dell’interruzione della partecipazione di alcuni attivisti – Salvo e Marascia, in particolare – del movimento civico trapanese “A Misura d’Uomo” al progettoLista del Popolo, il movimentoA Misura d’Uomo” cadde in una crisi irreversibile e di fatto si sciolse.

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