Turismo: Vedi Trapani e … poi muori

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Da qualche anno nei bar e nelle campagne elettorali si parla di Trapani “città turistica”. Il numero delle strutture ricettive a carattere “familiare” è in aumento, anche se a volte si tratta di furbastri che si limitano a rimodernare il proprio appartamento sfruttando appositi contributi pubblici.

Nel linguaggio comune è entrato il termine “co-marketing” (riferito al sistema che dubito sia lecito dicomprare la benevolenza” della Ryanair).

Ma cosa offriamo ai turisti così “comprati”? In estate, mare spiaggia e sole. Nel resto dell’anno nulla.

Insomma nulla che dipenda dalla nostra capacità.

Le nostre “capacità” sono, tuttavia, messe in mostra nel sistema d’accoglienza dei turisti che arrivano.

Cito tre esempi:

  • il turista toscano ucciso dalle esalazioni di ossido di carbonio penetrate nella sua stanza presso un bed e breakfast del Centro,
  • il turista austriaco prima investito da un’auto e poi dal crollo del palo della pubblica illuminazione sulla Litoranea,
  • le due turiste delle repubblica ceca travolte da un’auto mentre passeggiavano tranquillamente sul marciapiede sempre della Litoranea.

Disgrazie? Casualità?

Non credo proprio.

Il primo caso rimanda alla scarsa qualità dell’offerta turistica e quindi all’assenza di seri controlli.

Gli altri due a politiche di mobilità urbana, di infrastrutture e di controlli anch’esse lontane dal garantire che una vacanza non si trasformi in tragedia.

La Litoranea Nord di Trapani è, da sempre, al centro di incidenti stradali mortali e non.

Eppure non risulta attivato alcun intervento (fatta salva la rotonda oggi in corso di realizzazione all’altezza del rione San Giuliano).

Non esiste alcun “tutor” che verifichi le medie di velocità degli automobilisti (dovrebbero essere 30 Km/h in territorio di Erice e 50 in quello di Trapani), non esiste alcuno spartitraffico centrale che eviti sorpassi o svolte a sinistra azzardate.

Penso che sia il caso, prima di “riempirci la bocca” di discussioni demagogiche sul futuro “turistico” di Trapani, si affrontino organicamente i problemi d’accoglienza che i casi prima evidenziati.

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