BELLEZZE NASCOSTE: L’IMMACOLATELLA

Immacolatella

Immacolatella

Quanti di noi girando per le vie della città sono entrati all’interno di una delle più belle chiese che abbiamo? Quanti di noi conoscono la chiesa della dell’Immacolata concezione detta dell’Immacolatella? Pochi pensiamo, qualcuno forse ne ha sentito parlare, molti meno ci sono entrati.

Eppure è una chiesa bellissima quella che si trova in via San Francesco D’Assisi (di fronte la scuola Giovanni Verga), piena di statue e stucchi, fondata verso la metà del XVII secolo e completata nel 1732 con l’ingrandimento e l’ornamento del cappellone ad opera di Nicolò Carrera su progetto di Giovanni Biagio Amico.

La Chiesa a navata unica, ubicata nel centro di Trapani, contrappone alla semplicità del prospetto esterno, un’ interno scenografico ricco di statue, decorazioni, figure, lesene e capitelli in stucco, ideati dalla mente creativa di Giovanni Biagio Amico, espressa attraverso una ricerca minuziosa e perfezionista per la prospettiva e per gli effetti di luce, nel “Cappellone” della Chiesa.
Gli ornamenti in stucco e le statue dei “Dottori della Chiesa” sono opera dello scultore Alberto Orlando su idea di Giovanni Biagio Amico.

Essa, tra le altre cose, è stata anche una delle chiese che ha ospitato, come sede, i gruppi dei Misteri (insieme alle chiese di San Domenico, Badia Grande, Santa Maria di Gesù, l’originaria chiesa di San Michele, il Collegio e, naturalmente, la chiesa del Purgatorio).

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interno

Da poco è stata oggetto di restauro architettonico e conservativo degli stucchi, degli affreschi e delle opere artistiche nonché oggetto di un progetto di fruizione del monumento, il suo collegamento virtuale con altri siti ed edifici inseriti nell’itinerario dei musei diffusi.

Questo progetto di recupero è iniziato nel 2004 con l’incarico da parte all’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, agli architetti Nicolò Abita ed Antonella Italia, la quale ha redatto la parte di progetto relativa al restauro e la conservazione degli stucchi e le opere d’arte.
E’ auspicabile che il progetto di Museo diffuso prenda corpo in maniera più corposa e, soprattutto, più convinta, tale da permettere al cittadino come al turista di girare per la città potendo godere delle sue bellezze, evitando di trovare chiusi i monumenti, cosa che invece accade abbastanza comunemente.

Un intervento organico ancora non si conosce in tal senso: manca un’organizzazione che permetta di poterlo rendere attivo, un accordo con associazioni che permettano di tenere aperti i monumenti o dei progetti di servizio civile che raggiungano il duplice obiettivo di tenere aperti i siti e permettere a qualche giovane di tirare su qualche spicciolo.

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