CARO VECCHIO OSTELLO

Sono stato educato, ho sempre creduto, ed ho sempre operato, nel rispetto dei valori della legalità, dell’onestà e nel rispetto per gli altri. Seguendo questi principi, mi sono impegnato, assieme agli altri soci della cooperativa, a realizzare, con l’assegnazione di un finanziamento della Regione Siciliana (ex-legge 37/77 “Occupazione giovanile”) la struttura di cui sopra. Abbiamo dovuto impegnare i patrimoni personali dei nostri genitori per poter ottenere la liquidità necessaria per pagare i fornitori e completare il progetto, a causa dei ritardi nella erogazione delle somme che dovevano coprire le anticipazioni offerte dalle banche.

Abbiamo iniziato l’attività con una situazione debitoria allucinante. Circa un miliardo di vecchie lire di debiti pagati, anche per i pesantissimi tassi di interessi applicati da banche e fornitori, riconducibili al tasso del 28% per anno.

Tutto ciò non ha consentito una attività regolare secondo i canoni di una normale gestione imprenditoriale.

Nonostante tutto siamo riusciti a dare lustro e prestigio al nostro territorio. Migliaia di turisti vi hanno soggiornato con piena soddisfazione per la qualità dei servizi offerti. Cercavamo di dare qualcosa di più degli altri Ostelli in termini di cortesia, igiene, ospitalità, per dimostrare agli altri che la Sicilia non è solo terra di mafia e di corruzione.

Quella piccola struttura, siamo riusciti a farla diventare, un grandissimo contenitore di eventi, avvenimenti, storie, dove si faceva turismo cultura, musica, arte, formazione, divertimento, ristorazione con prezzi sociali. Per me è stata l’unica cosa bella e importante che abbia mai potuto realizzare nella mia vita, alla quale mi sono dedicato con tutto me stesso.

Purtroppo la pesante zavorra debitoria ha portato allo scioglimento della cooperativa nel 2002, nonostante la grande quantità di debiti pagati, soprattutto se si considera che lavoravamo in una struttura a finalità sociale. Gli ultimi tre soci della piccola cooperativa sono quindi rimasti disoccupati.

In seguito agli accordi trascritti nella concessione alla scadenza dei venti anni, cioè alla fine di ottobre del 2004, l’Ostello è rientrato nella piena proprietà della APT. Tra alcuni mesi, la Provincia, attraverso Megaservice Spa, riattiverà l’Ostello.

Riteniamo profondamente ingiusto, che coloro che si sono impegnati per realizzarlo, trovandosi ancora disoccupati (siamo vecchi per il mercato del lavoro, nonostante l’esperienza acquisita), non possano continuare a lavorarci, avendo le competenze e le professionalità utili alla sua gestione, anche all’interno di Megaservice Spa.

Ci rivolgiamo a Lei , direttamente, Presidente Giulia Adamo, nella speranza che il nostro appello venga preso in considerazione dandoci quella fiducia che , nella nostra provincia, si possa ancora operare con dignità ed onestà senza compromettere la propria identità politico-culturale e senza colludersi con la mafia.

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