COMINCIAMO A PREPARARCI

Sono passati pochissimi giorni da quando Alinghi ha conquistato nuovamente la Coppa America. La barca svizzera, dopo aver penato un pochino nelle prime quattro gare, ha messo sotto i neozelandesi che hanno dovuto desistere e così il defender potrà riorganizzare la prossima Coppa America.

Dove? Quando? Non è dato di saperlo. Già qualcuno ha fatto il nome di Trapani, compreso lo stesso Bertarelli il quale ha manifestato l'intenzione di tornare a Trapani.

Questa si sarebbe un'occasione, nel senso che difficilmente capita una seconda possibilità nella vita e questa sarebbe ottima per fare tutto quello che la prima volta non si è fatto e far svoltare definitivamente la città verso quella vocazione turistica che in tanti gli imputano ma che nessuno valorizza davvero.

Per la verità appare assai difficile che si possa avanzare una candidatura credibile di Trapani per la prossima coppa, più probabile un Act, perchè la coppa va dove vanno i soldi e noi non possiamo garantire i soldi di Valencia o, addirittura, di Dubai. Non possiamo garantirli a meno di indebitarci fino al collo (più dei 6.000.000 – esclusi i finanziamenti nazionali – che ci sono costati precedentemente gli act 8 e 9).

Lavorare adesso per offrire ai turisti della vela, se gli act arriveranno, qualcosa da vedere e una città da vivere.

Trapani non può puntare sulle spiagge, perchè chi vuole il mare va a San Vito o alle Egadi, non può puntare sul divertimento notturno, almeno per adesso, perchè non ce n'è. Promuovere la provincia in quel contesto sarebbe anche possibile e auspicabile ma è compito dell'ente provinciale e non del comune.

Il comune invece deve puntare a valorizzare le saline, questa risorsa naturale che in altri contesti e con altre teste all'amministrazione sarebbe il volano ideale per una economia basata sull'eco turismo.

Dobbiamo anche puntare sulle risorse culturali, perchè il popolo del turismo culturale c'è ed è numeroso e qui qualcosa da offrire lo abbiamo pure noi: con i nostri misteri della passione, con la Madonna degli Angeli in maiolica di Andrea della Robbia, con il Museo Pepoli scrigno di un tesoro come l'estasi di San Francesco dipinto da Tiziano.

Un bateaux mouche che faccia il giro via mare del perimetro cittadino: porto, colombaia, torre di ligny. Non siamo ai livelli della Giocanda, degli uffizi o del Colosseo, ma nel nostro piccolo, qualcosa potremmo fare.

Alla fine è tutta questione di marketing.

Accordi tra il comune (ente turismo) e le agenzie di viaggio potrebbero dare un forte impulso a questo tipo di turismo e un evento come quello di tre anni fa potrebbe essere un ottimo test per questa nostra città. Non facciamoci usare dalla vela ma usiamo la vela per sviluppare la nostra economia.

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