EX-SALINE: FINIRA’ A CARTE BOLLATE?

Particolare attenzione sta ricevendo la proposta avanzata da Vito Corte, nel corso della conferenza “Idee da seminare” organizzata domenica 27 febbraio da Legambiente. “Ho espresso – afferma l’architetto Corte – alcune ipotesi da me definite metaprogettuali, ovvero una elaborazione grafica di idee che ancora non hanno assunto una formalizzazione di progetto. La proposta riguarda un insieme di soluzioni a problemi complessi: ad esempio il traffico pesante degli autotreni, un finalmente dignitoso ingresso in Città, un percorso di valorizzazione del Centro storico, uno spazio per la cantieristica di piccolo cabotaggio, un grande parco urbano.

Il centro del progetto, tuttavia, ruoterebbe intorno all’individuazione di una soluzione al problema dei “fanghi” che saranno scavati, a breve, dal porto mercantile per aumentarne i fondali e che non si sa dove sistemare definitivamente (si tratta di oltre 800.000 mc: una montagna!).

Vito Corte li piazzerebbe in buona parte nella salina Brignano, in piena Zona di Protezione degli uccelli migratori. Corte prevederebbe, altresì, lo spostamento dei cantieri navali in piena salina Reda (alle spalle dell’autoparco SAU).

Natale Salvo, a nome di Legambiente Trapani, esprime, in proposito, forti perplessità.

Con la proposta di Corte, in sostanza, sia la salina Brignano e sia la salina Reda, verrebbero ad essere cancellate, seppellite prima dai rifiuti speciali e poi da colate di cemento. Al di là che non si ritiene corretto che aree catalogate Zona di Protezione dalle Direttive Europee, siano trasformate in discarica di rifiuti, pericolosi o no sarebbe poi da discutere, si ritiene che l’area di stoccaggio containers – disegnata da Corte – sia enormemente sovradimensionata rispetto alle esigenze reali del Porto”.

Anche l’ipotesi di trasferire i piccoli cantieri navali di Trapani nella salina Reda, comporta in maniera evidente, un grande impatto ambientale. Danni all’ecosistema della salicoltura verrebbero a crearsi a causa degli eventuali scarichi dei cantieri ivi da insediare e dagli scarichi dei mezzi nautici in movimentazione lungo il canale di proposta creazione. Altro rischio individuerei nel bioaccumulo di idrocarburi che dal canale, attraverso gli invertebrati e le alghe, loro fonte di alimentazione, giungerebbe negli uccelli oggetto di tutela.

Apprezziamo, logicamente, la proposta che porterebbe alla nascita di un parco Urbano in piena Città, alle spalle di via Virgilio. Anche qui, dobbiamo rilevare delle perplessità sia sull’eventuale attecchimento di vegetazione (a parte la salicornia) sui fanghi salmastri provenienti dall’escavazione dei fondali, sia sulla capacità dell’Amministrazione di reperire i fondi per la bonifica della discarica, e sia, infine, sulla capacità del Comune di Trapani di gestire il parco Urbano, atteso che altri giardini minori, viale Marche e viale Umbria, oggi sono chiusi ed abbandonati a se stessi, preda di vandali ed erbacce, in sostanza non fruibili per la collettività.”

In assenza di risposte ai nostri dubbi, denunceremo alla Magistratura chi depositerà rifiuti nelle saline”.

Vito Corte, tuttavia, contesta tali osservazioni e ribatte: “Per Legambiente non va niente bene. Possiamo conoscere qual è la proposta costruttiva di Legambiente, sezione di Trapani, insieme con il numero dei suoi iscritti? Le loro minacce affondano nella melma del porto, senza lasciare alcuna traccia”.

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