GENOVA: PIU’ LAVORO AI FORESTALI!

Tonino Genova

Tonino Genova

VITA (TRAPANI) – S’è svolta domenica a Vita l’Assemblea autoconvocata dei lavoratori forestali della regione Sicilia. A Vita, a coordinare i lavori, c’era Tonino Genova, operatore del Servizio Antincendio Boschivo. Obiettivo dell’Assemblea quello di trasferire dal «virtuale» al «reale» il gruppo che oggi esiste su Facebook e che è denominato «Coordinamento Lavoratori Forestali Regione Sicilia: vogliamo la legge», gruppo che conta 448 iscritti e che, come dice il nome, si batte affinché, alla Regione Sicilia, si approvi una nuova legge a tutela di questa categoria di lavoratori precari.

LA SITUAZIONE ATTUALE DI PRECARIATO. Diverse le richieste che sono giunte dall’Assemblea, ma indubbiamente quella centrale è quella che vada verso una stabilizzazione del rapporto di lavoro. Serve «maggiore e migliori condizioni di garanzia occupazionale», precisa Tonino Genova. Il lavoratore forestale ricorda come «l’accordo fatto dall’On. Cuffaro con le organizzazioni sindacali, ha dato la possibilità ad appena il 15% dei lavoratori di aumentare le giornate lavorative. L’accordo invece prevedeva di aumentare le giornate in tre anni a tutti». Aggiunge con un velo di sconforto il nostro interlocutore come «la politica non si rende minimamente conto, o forse lo sa troppo bene, se poi se ne approfitta, cosa vuol dire essere precari da oltre 25 anni».

Genova fa l’esempio, nel suo intervento in Assemblea, dei lavoratori del «SAB (Servizio Antincendio Boschivo) che in Sicilia impegna circa 6.200 persone tra i 71, 101 e 151 giornate ciascuno e che svolgono un servizio che per molti aspetti è simile al servizio che svolgono i Vigili del Fuoco almeno in estate».

ImageLA PROPOSTA DEL COORDINAMENTO. Tonino Genova conferma la necessità di aumentare il numero di giornate di lavoro. Ciò, sostiene, è possibile anche allargando la sfera del campo lavorativo.
Perchè – si domanda – restere «segregati» nei boschi, dove l’offerta lavorativa è limitata a pochi mesi nell’anno? Insomma «ormai è nei fatti – spiega Genova – che un operatore del servizio antincendio boschivo fa attività di protezione civile, di fatto la professionalità dell’operatore SAB ormai è spendibile anche in altri settori della società e non solo in quello forestale. Ora il fatto che a tutti i costi ci vogliono fare passare come lavoratori forestali, ci sta molto stretto, perché ormai è qualcosa di superato».

Per la soluzione al problema dell’aumento delle giornate di lavoro e della stabilizzazione dei lavoratori, quindi, appare naturale, sostiene Tonino Genova, che «si debba andare oltre al mero utilizzo della nostra professionalità esclusivamente, in ambito di antincendio boschivo. A tal proposito, non riusciamo a capire come mai nonostante le ristrettezze dei bilanci pubblici, il proliferare di associazioni di volontariato di protezione civile, che operano praticamente nel nostro stesso settore, che poi non è vero che lavorano gratis».

Insomma dall’Assemblea del Coordimento esce una proposta concreta. Impegnateci nei servizi di protezione civile. Non solo antincendio, però. Perchè «il Coordinamento Lavoratori Forestali deve essere un movimento che si deve fare carico delle problematiche ambientali». Quindi, ad esempio, è possibile «utilizzare la professionalità dei forestali per le necessità degli enti statali, delle Regioni, delle Province, dei Comuni. E utilizzare i forestali nelle riserve, nei parchi».

UNA MOBILITAZIONE REGIONALE. Assemblee come quella di Vita si stanno svolgendo un po in tutta la Sicilia. La tattica è quella di raccogliere le tessere elettorali dei lavoratori forestali della Regione e consegnarli al Presidente della Regione Lombardo in una grande prossima manifestazione regionale. «Ad Isnello sabato – ci aggiorna Tonino Genova – si è tenuta una Assemblea abbastanza affollata con la presenza di oltre dieci sindaci delle Madonne, oggi nel distretto di Giarranauti prov. di Siracusa ci sarà una Assemblea con la partecipazione di oltre otto sindaci, nel Calatino in provincia di Catania nella settimana a venire tutti i sindaci del comprensorio si riuniranno per vedersi consegnati le tessere elettorali così anche nella provincia di Caltanissetta ed Enna».

Indubbiamente una soluzione che chiuda quest’altra vicenda di, da un lato, «sacca clientelare di voti», e, dall’altra, di precariato di vita di uomini e donne, per la maggior parte, di 40-50 anni e quindi al di fuori del mercato del lavoro va trovata. Nella speranza che i nostri politici non siano capaci di «trovare» nuove brillanti idee e partorire nuove esperienze di precariato, per un «gioco» che diventerebbe infinito.

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