IL LUPO PERDE IL PELO …

Girolamo Fazio

Girolamo Fazio

TRAPANI – Il “tormentone” della settimana è stato, stavolta, quello di “Contrada Borranea”, ovvero della chiusura (sequestro da parte degli organi di polizia) della discarica dei rifiuti di Trapani (per alcune presunte irregolarità) e soprattutto le polemiche nate per la sua riapertura della quale non sarebbe stata resa partecipe l’Amministrazione comunale di Paceco. Il sindaco di Trapani, l’avvocato Mommo Fazio, infatti, avrebbe vietato a tale Comune, per una ripicca, la discarica dei rifiuti nell’area di Trapani.

Secondo le ricostruzioni giornalistiche, nel corso di una riunione organizzata in Prefettura per individuare le soluzioni alla situazione di emergenza, l’assessore comunale alla spazzatura di Paceco, Carmelo D’Ercole (indipendente del PD e vicinissimo al rag. Giacomo Tranchida, sindaco di Erice) si sarebbe rivolto al sindaco di Trapani chiedendo di “conoscere di responsabili della nuova emergenza” ed adombrando “un possibile contenzioso (legale) con la Trapani Servizi” (che gestisce la discarica) al fine di recuperare i danni provocati dal sequestro ove dovuto ad inefficienze gestionali (così afferma Quarto Potere, n. 43 del 21 novembre).

Apriti cielo, una lesa maestà al sindaco di Trapani! Sarebbero volate parole grosse. Scrive Franco Mennella, ironicamente, su Monitor: “Non sappiamo cosa si sono detti il sindaco Fazio e quelli di Paceco. Sappiamo che fuori dalla stanza è stato affisso un cartello con su scritto: la visione di questo incontro è consigliata ad un pubblico di soli adulti”.

A questa dichiarazione – sottolinea il sindaco di Paceco – ha fatto seguito un atteggiamento spropositato dal parte del sindaco Fazio”, riporta ancora Monitor: “il primo cittadino del capoluogo diffidava l’Ente dal continuare a conferire i propri rifiuti nella discarica di Contrada Borranea”. Il sindaco di Trapani ha cercato di giustificarsi (arrampicarsi sugli specchi) spiegando di “non comprendere i motivi per cui i cittadini trapanesi dovrebbero sostenere i costi per la realizzazione e la gestione di una discarica cghe serve altri Comuni…”.

Dichiarazione, quella di Fazio, sacrosanta se avesse adottato un provvedimento generalizzato e non discriminatorio solo del Comune di Paceco.

Se è vero che il Comune di Paceco non è proprietario né socio della discarica – precisa il giornalista Ferro ancora su Monitor -, come Fazio aveva evidenziato in un comunicato, è anche vero che va tenuto conto della delibera di Giunta n. 183 del 2003 del Comune di Trapani. Secondo questa il Comune capoluogo è stato indicato non come proprietario degli impianti, ma come capofila del comprensorio di cui fanno parte anche i Comuni di Buseto, Custonaci, Erice, Valderice, San Vito Lo capo, Favignana nonché Paceco … E’ bene dire che il Comune di Paceco versa nelle casse del Comune capoluogo 525 mila euro all’anno per poter conferire i propri rifiuti …”.

Carmelo D'Ercole

Carmelo D’Ercole

La vicenda – assomiglia un tantino a quella Fazio-Dolce – comunque s’è conclusa “bene”: il sindaco di Paceco, Biagio Martorana, s’è cosparsa la testa di cenere e ha pubblicamente sconfessato il proprio assessore (le cui dichiarazioni “sarebbero state espresse a titolo personale e non condivise dall’amministrazione”, come riporta il Giornale di Sicilia del 20 novembre), l’assessore di Paceco, Carmelo D’Ercole, “ha rimesso la sua delega per superare lo stato di difficoltà del Comune di Paceco e la crisi istituzionale conseguita alle mie dichiarazioni, nell’interesse del paese”, il Prefetto Stefano Trotta ha “pregato” il primo cittadino di Trapani, e quest’ultimo, al solito, è uscito “vincitore” dalla squallida storia.

Probabilmente, alla fine, il commento più azzeccato sulla vicenda è quello di Franco Mennella, su Monitor n. 37 del 21 novembre, “ricorderete senz’altro quando – nella nostra infanzia – si giocava a calcetto per le strade e c’era un bambino, solitamente il più antipatico di tutti, che quando lo facevano arrabbiare si metteva la faccia corrucciata, raccoglieva il pallone e se ne andava indignato al grido la palla è mia e tu non giochi più … ragazzetti un po’ irascibili e picciriddi di questo calibro ne ho incontrati davvero tanti. Specialmente da quando mi occupo di politica …”.

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