Ingroia neutrale a Palermo, in corsa a Trapani. Per Giuseppe Marascia

Imprevedibile Antonio Ingroia. Appena tre settimane or sono fece sapere che il suo Movimento, Azione Civile, sarebbe rimasto fuori dalla consultazione amministrativa, ma avrebbe sicuramente partecipato a quella regionale d’autunno. Ora sappiamo che ha voluto restare fuori dalle battaglie palermitane, dove Leoluca Orlando, Ugo Forello e Fabrizio Ferrandelli si sfidano all’ultimo sangue, insieme agli outsider (Lo Monte, La Vardera, Nadia Spallitta).

Palermo no, Trapani sì. La ragione la spiega lo stesso Ingroia, presidente di Azione Civile, intervenendo a Trapani a una manifestazione a sostegno del candidato sindaco Giuseppe Marascia. .

Trapani ha bisogno di cambiare pagina, di mettersi definitivamente alle spalle un passato di ambiguita’, di collusioni pericolose, di storico inquinamento delle istituzioni da parte di mafia e massoneria. I vecchi partiti hanno fallito, i soliti nomi si sono rivelati totalmente inadeguati. E’ tempo di nuove forme di partecipazione, che vedano i cittadini, i movimenti, il mondo dell’associazionismo finalmente coinvolti. Per questo sosteniamo Giuseppe Marascia, che con la lista ‘A misura d’uomo’ rappresenta una proposta nuova e innovativa”.

La situazione attuale e’ paradossale – ha aggiunto – con un candidato sindaco dimezzato e indagato per gravissimi fatti di corruzione, che lui stesso pare abbia ammesso, e un altro accusato di gravi collusioni con la mafia e percio’ con richiesta di misure di prevenzione da parte della Procura di Palermo. I cittadini trapanesi hanno la grande opportunita’ per restituire con il loro voto orgoglio, dignita’ e visibilita’ positiva a Trapani, premiando l’unico candidato che del civismo costituzionale e della lotta a mafia e corruzione ha fatto la sua bandiera. E’ una grande occasione – ha concluso Ingroia – da qui puo’ partire un’onda in grado di propagarsi in tutta Italia che porti finalmente alla piena attuazione della Costituzione, come ha chiesto la stragrande maggioranza degli italiani col referendum del 4 dicembre”. (ITALPRESS).

Fonte: Sicilia Informazioni, 4 giugno 2017

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