LA BUROCRAZIA CONTRO I LIDI BALNEARI

Il sindaco Girolamo Fazio ha emesso, lo scorso 20 agosto, l’ordinanza n. 219 con la quale sanciva la «cessazione immediata dell’attività della struttura balneare denominata Lido Rombo, della società Grasso Alessandro di Rossi Graziella & C. snc.».

Lo storico lido Rombo, situato presso il lungomare Dante Alighieri ed esistente da circa 65 anni, struttura simbolica del trapanese, sarebbe stato privo dell’autorizzazione amministrativa comunale.

Nel corso di un «sopralluogo» effettuato dalla Polizia Municipale lo scorso 14 agosto 2007, infatti, si è scoperto che lo stabilimento era aperto pur «senza la prevista licenza del Sindaco […] violando […] l’art. 86, comma 1, del Regio Decreto 773 del 18 giugno 1931 – Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza».

Considerato che il montaggio della struttura avviene nel mese di maggio, come da concessione demaniale marittima, e solo una volta terminato, ci si può rivolgere al Comune per ottenere prima l’autorizzazione agli scarichi e poi il certificato di agibilità, previo sopralluogo dell’A.S.L., l’iter burocratico non si conclude mai per tempo. Quest’anno, ad esempio, il certificato di agibilità del Lido Rombo è giunto il 26 luglio, in estate ampiamente inoltrata, mentre la licenza amministrativa, prima della quale il Lido Rombo non avrebbe potuto aprire, porta la data del 24 agosto 2007.

Quella di uno stabilimento balneare, come il Lido Rombo, è un’attività stagionale, e, pertanto, sarebbe più utile semplificare i passaggi burocratici, magari rendendo le varie autorizzazioni pluriennali. Dover rinnovare ogni anno questo iter appare, infatti, un’esasperazione che costringe i gerenti dei vari stabilimenti balneari ad aprire senza possedere le varie licenze, le quali vengono rilasciate quasi sempre a fine stagione. La questione di fondo è una: apri illegalmente o apri quando devi chiudere?

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